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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

Continua a Melfi la protesta dei tre operai licenziati dalla Fiat, scioperi e cortei in tutta Italia

(16 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it


Redazione Radio Città Aperta

16-07-2010/12:18 --- I tre operai dello stabilimento di Melfi della Fiat, licenziati nei giorni scorsi, hanno trascorso la seconda notte consecutiva sulla ''Porta Venosina'', un antico monumento nel centro della città lucana in provincia di Potenza. Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli sono stati rifocillati con acqua e cibo da amici, colleghi e parenti. Intanto, in piazza Mancini, si sono radunati i lavoratori della Fiom e della Cgil che, in occasione dello sciopero proclamato contro i licenziamenti, raggiungeranno in corteo la ''Porta Venosina''. Allo sciopero, che nello stabilimento di Melfi avrà una durata di otto ore, hanno aderito anche Failms e Cub. Il comizio, sotto la ''Porta Venosina'', sarà concluso in mattinata dal leader nazionale della Fiom, Maurizio Landini.
''Gli unici sabotatori che io vedo in giro sono quelli che stanno sabotando la Costituzione del nostro Paese'': ha detto oggi il leader del sindacato dei metalmeccanici rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni fatte ieri dalla Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. ''Prima di parlare - ha aggiunto Landini - sarebbe meglio che la Marcegaglia avesse l'umiltà di informarsi. L'unica cosa che i lavoratori hanno fatto é stata quella di difendere il diritto di poter lavorare in condizioni previste dagli accordi aziendali''. Landini ha aggiunto che la Presidente di Confindustria ''farebbe bene a chiedere alla sua associata Fiat di ritirare i licenziamenti perché la strada che hanno aperto di derogare alla legge ai contratti e alla Costituzione fa vedere che in questo Paese chi vuol sabotare la democrazia non sono in lavoratori che - ha concluso Landini - la stanno difendendo''.
Provati, stanchi, ma non hanno intenzione di mollare Antonio La Morte, Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli. Dopo il licenziamento di Pignatelli, infatti, ieri è arrivata la lettera di licenziamento anche per i due delegati di fabbrica della del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. I tre erano stati sospesi, subito dopo uno sciopero, proclamato unitariamente dai sindacati contro l’aumento dei carichi di lavoro in presenza della cassa integrazione, nella notte tra il 6 e il 7 luglio. L’accusa rivolta dall’azienda contro i lavoratori è di avere bloccato un carrello che trasporta componenti all’interno della fabbrica. Nella lettera di licenziamento si parla addirittura di “illiceità” del comportamento avuto dai tre durante il corteo interno. Ma si tratta evidentemente di un provvedimento punitivo del Lingotto contro la Fiom, rea di far resistenza contro i piani dell’azienda su Pomigliano e sul resto degli stabilimenti italiani: qualche giorno fa era toccato a un giovane impiegato degli enti centrali di Mirafiori ‘colpevole’ di aver inviato, il giorno precedente al referendum, una mail a dei colleghi con un attachment scomodo: la lettera inviata da alcuni lavoratori dell’impianto Fiat di Tichy, in Polonia, in merito alla vicenda. Un documento ampiamente circolato in rete e pubblicato da alcuni quotidiani e da numerosi siti web. Ma il lavoratore torinese è stato prima sospeso e poi si è vista recapitare una lettera di licenziamento.
La Fiom intanto ha impugnato il provvedimento contro i 4 lavoratori accusando giustamente l’azienda di ‘comportamento antisindacale’. Quella del Lingotto, spiega Antonio La Morte, delegato di fabbrica della Fiom raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio, “è un’accusa completamente falsa. Dopo il flop del referendum di Pomigliano - aggiunge - l’azienda vuole colpire il diritto allo sciopero dei lavoratori, licenziandoci”. I tre sono in condizioni difficili, senza la possibilità di usare il bagno. Sono i colleghi della Sata a rifornire di acqua e di cibo i tre operai, che aspettano lo sciopero di 8 ore dello stabilimento e la manifestazione di oggi che si concluderà proprio sotto la Porta Venosina.
Intanto non si ferma la protesta dei lavoratori Fiat per il mancato pagamento della parte variabile del premio di risultato e contro i licenziamenti politici: ieri scioperi a Mirafiori e alla Powertrain Stura dove un migliaio di operai è uscito in corteo. La fermata era unitaria e, secondo il sindacato, l’adesione è stata del 90%. A Mirafiori, invece, lo sciopero era in orari diversi: la Fiom aveva indicato dalle 9 alle 11, Fim, Uilm e Fismic le due ore di fine turno. I meccanici Cgil parlano di un’adesione del 70%, la Fiat del 23% e del 10 per quella di fine turno. Sciopero e corteo anche alla Marelli Sospensioni e alla Itca.
Questa mattina invece circa 250 lavoratori dell'Iveco di Pregnana Milanese, che hanno aderito allo sciopero indetto dalla Fiom negli stabilimenti Fiat dopo i licenziamenti a Melfi e Mirafiori, hanno manifestato stamani a Rho, nel Milanese, ''contro le politiche aziendali di Marchionne''. Gli operai hanno organizzato un presidio all'interno della stazione delle Ferrovie dello Stato, poi il corteo, al quale hanno aderito anche Fim e Uilm, si é diretto verso il comune. ''Abbiamo scelto Rho perché in questo territorio le politiche di Fiat hanno portato a mesi di cassa integrazione per gli operai dell'Iveco e alla chiusura dell'Alfa Romeo di Arese'', ha spiegato Maria Sciancati, segretario della Fiom di Milano. ''Ci opponiamo al modello Marchionne, che persegue gli interessi della Fiat attraverso la repressione dei diritti dei lavoratori - ha continuato - e al cambiamento delle relazioni fra impresa e lavoratori inaugurato con l'accordo di Pomigliano''. L'adesione allo sciopero fra gli operai dell'Iveco, secondo il sindacato, é stata di circa il 95%. Al corteo hanno partecipato delegazioni di altre aziende del Milanese,
fra cui l'Alfa Romeo di Arese.

www.radiocittaperta.it

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