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(9 Agosto 2003)
"Abbiamo avuto conferma che le sue condizioni di salute la rendono inidoneo allo svolgimento della quasi totalità delle mansioni che le sono state assegnate di addetto al magazzino": la Conad del Tirreno si affida a queste poche parole contenute in un anonimo telegramma (senza firma di un dirigente) per far sapere al dipendente e delegato sindacale Emilio Loi, cagliaritano 56enne, che è stato licenziato.
Per capire le motivazioni che hanno portato l'azienda di Pistoia a cancellare Loi dal proprio organico bisogna fare qualche passo indietro. Aveva un contratto a tempo indeterminato dal 1983, alla Coop. Con la cessione del ramo d'azienda, meno di tre anni fa era passato alla Conad.
Nel settembre dell'89 Loi è colpito da un infarto. La Coop lo destina all'ufficio merci. Passato alla Conad viene trasferito al cosiddetto "piazzale", preparazione e stoccaggio merci nel magazzino bevande di Sestu, pochi chilometri da Cagliari. Ha svolto questo lavoro per un anno e mezzo senza alcun problema, sino a che l'azienda non ha deciso di intensificare i controlli sanitari. Sottoposto a visite sempre più frequenti, fatte alla Asl e da cardiologi, il cui referto più recente lo dichiara "Idoneo al controllo merci preparate e alla gestione del piazzale di sosta, non idoneo permanentemente all'assemblaggio e alla movimentazione carichi".
Il responsabile dell'azienda in Sardegna, Michele Orlando dice che "Emilio Loi è un operaio preposto alla preparazione e assemblaggio merci, la motivazione del licenziamento è stata espressa molto chiaramente nel telegramma. Non potevamo dargli altri incarichi, e tanto meno potevamo trasferirlo in un ufficio dove abbiamo personale in esubero". Gli hanno offerto quasi 22 mila euro, un periodo di malattia e 4 anni di mobilità. Ma non ha accettato perché non sarebbe comunque arrivato all'età pensionabile e avrebbe avuto 4 anni scoperti.
In attesa dei risultati dell'impugnazione, Emilio Loi riflette sui guai della sua categoria: "I miei problemi sono quelli di tanti altri colleghi. Adesso, con la tendenza a dare in gestione i servizi a cooperative esterne, le aziende della grande distribuzione stanno tagliando sul personale. Chi resta è sottoposto a notevoli carichi di lavoro. Da noi esistono dei premi di produttività: ti incoraggiano anche economicamente se riesci a movimentare una media di 125 colli al giorno. Ma se non ci riesci, scatta la lettera di ammonizione".
Centro di documentazione e lotta - Roma
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