Capitale e lavoro :: Crisi e lotte alla Fiat

Italia . La Fiat ha già avviato i lavori per portare la produzione alla Zastava di Kragujevac (Serbia)

(24 Luglio 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

La decisione su Kragujevac è presa, il piano di investimenti da 1 miliardo di euro avviato. I primi tecnici sono già stati spediti a preparare le linee che sforneranno le sostitute di Idea, Musa e Multipla. Centonovantamila vetture l'anno della nuova L-0 che dalla fine del 2011 verranno prodotte in Serbia dalla Zastava. E' quanto riferisce il quotidiano La Stampa, di proprietà della stessa Fiat e dunque ben informato. La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che incontrerà Marchionne nei prossimi giorni, è tornata sul caso Pomigliano invitando ad evitare «conflitti troppo pesanti, ma senza mollare sugli obiettivi di produttività».

«Credo si debba riaprire un tavolo tra le parti per discutere l'insieme del progetto "Fabbrica Italia"» spera tardivamente il ministro del Welfare, Sacconi, colto colpletamente in contropiede dalle decisioni della Fiat relative alla futura monovolume, la L0, che sarà prodotta in Serbia e non più a Mirafiori, come previsto proprio dal piano industriale del Lingotto. «C'è modo - aggiunge il ministro - di saturare i nostri impianti alla luce dei buoni risultati che il gruppo sta ottenendo». Giorgio Airaudo, segretario della Fiom piemontese replica che «La scelta della Serbia è solo economica: oltre il 70% del finanziamento è a carico del governo di Belgrado, la Fiat non pagherà alcun tipo di tassa per 10 anni, incasserà a fondo perduto 10mila euro per ogni lavoratore assunto e pagherà un salario pari a 400 euro al mese, con l'esclusione di qualsiasi aumento. Se avesse queste condizioni in Italia, Marchionne non avrebbe delocalizzato».

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