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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

CRONACHE DA MELFI del 03/09/2010

(4 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

L'assemblea alla Fiat di Melfi si terrà, salvo imprevisti il 10 Settembre 2010.
L'hanno deciso i delegati RSU di Fim, Uilm, Fiom, Fismic e Ugl in una riunione il 2 Settembre.
Si discuterà di “piano industriale Fiat e crisi dell'auto”. Sembra una presa in giro, di fronte ai macelli che sta combinando Marchionne in tutti gli stabilimenti Fiat.
Il licenziamento dei due delegati Rsu della Fiom e dell’operaio anch’esso iscritto alla Fiom non compare all’ordine del giorno della assemblea richiesta.
La loro questione è però comparsa in un documento che è stato sottoscritto da tutti i delegati RSU presenti alla riunione, esclusi quelli della Failms che non erano d'accordo sul fatto che nello scritto è stato sancito che per poter svolgere le assemblee sarà necessario il consenso del 50% +1 dei delegati RSU.
In altri stabilimenti non funziona così e adesso questo nuovo principio sarà sicuramente esportato, come è stato fatto per tante altre cose. Così come sarà esportato il principio per cui “la durata delle assemblee viene divisa equamente tra tutte le organizzazioni che democraticamente devono poter esprimere la propria opinione e il proprio punto di vista”. Nelle assemblee parleranno “equamente” dunque le organizzazioni e quindi solo gli operai appartenenti alle varie parrocchie sindacali.

I delegati, malgrado la maggioranza di essi abbia da subito sabotato ogni forma di lotta operaia contro i licenziamenti, nel documento hanno espresso pieno sostegno ai tre lavoratori licenziati e reintegrati dal giudice del lavoro. Essi hanno definito “incresciosa” la situazione per la quale non sono stati riammessi sulle linee produttive, esprimendo piena fiducia nel ruolo della magistratura, che in realtà ha dimostrato invece finora di essere impotente nei confronti della Fiat.
Inoltre hanno deciso la costituzione di un esecutivo di stabilimento composto da tre rappresentanti per organizzazione con il compito di meglio far funzionare la RSU.
La RSU ha poi definito fondamentale l'utilizzo dello strumento democratico quale il referendum come scelta obbligata per tutte le problematiche che possano intaccare la qualità della vita dei lavoratori e l'esito finale del referendum diventa vincolante per tutti. Ma che significa vincolante? A Pomigliano la Fiom dovrebbe accettare l’accordo perché votato, con la pistola puntata alla tempia, dalla maggioranza dei lavoratori? In parlamento i partiti che hanno perso le elezioni non accettano supinamente le scelte della maggioranza, bensì fanno (o meglio, dovrebbero fare) opposizione, perché ciò non dovrebbe essere possibile in fabbrica? Perché una eventuale minoranza combattiva, non disposta a piegarsi ai soprusi padronali, dovrebbe rinunciare a lottare perché lo vuole una maggioranza asservita?

I delegati RSU Giovanni Barrozzino, Antonio Lamorte e l'operaio Marco Pignatelli, se non entreranno nella saletta sindacale per poi recarsi nei reparti, rimarranno ancora fuori.
La maggioranza dei delegati RSU che ieri si sono riuniti in fabbrica hanno fatto uno sforzo e hanno espresso il loro sostegno formale contro i licenziamenti.
Molti di loro, dopo avere saputo dei licenziamenti, per solidarietà, hanno partecipato solo a due ore di sciopero pur sapendo che questo non faceva neanche il solletico alla Fiat e in seguito non hanno fatto niente mentre tanti operai scioperavano.
Se non hanno scioperato prima non saranno certamente disposti a farlo in seguito per fare ritornare al lavoro i delegati licenziati. E' più facile che siano disposti a firmare qualche accordo a perdere con la scusa di far rientrare i delegati licenziati!
Ci sono tantissimi lavoratori e tanti operai che fanno i furbetti e non sanno che cosa gli aspetta!

Il segretario nazionale della Fiom (e non il segretario di un piccolo sindacato) il 31 Agosto parlava ai cancelli e migliaia erano i lavoratori e gli operai, nonostante l'annunciato sciopero, che entravano in fabbrica.
Quando hanno licenziato di volta in volta i delegati RSU e alcuni operai combattivi che si sono messi alla testa della lotta, moltissimi lavoratori e operai si sono girati dall'altra parte come se la cosa non riguardasse loro o sono scappati come cani con la coda in mezzo alle gambe e le condizioni sono sempre peggiorate. Anche questa volta sarà così e non potremo dare la colpa ad altri.
C'è stata una grande possibilità quella di riportare dentro i tre licenziati e fare capire alla Fiat di non sopportare quello che sta facendo. E' stata sprecata. La Fiat ne approfitterà.
Lo scontro tra i dirigenti della Fiom e l’azienda ha dato la possibilità agli operai di farsi sentire.

Peccato che gli operai invece hanno girato le spalle e in massa hanno abbandonato i loro compagni licenziati e sono entrati a lavorare il 31 Agosto, pensando magari: si salvi chi può.
I dirigenti della Fiom devono sopravvivere e non saranno certamente disposti a suicidarsi, proseguendo nella linea oltranzista attuale, che ormai per educazione politica non appartiene loro da anni Gli operai se ne accorgeranno nei prossimi mesi.

www.operaicontro.it

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