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(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
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(L'oppio dei popoli)

Ieri con Mussolini, oggi con Bossi. La Chiesa benedice il catto-razzismo

(19 Aprile 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it


A sinistra Pio XI e Mussolini in un disegno di A. Beltrame. A destra il baciamano di Bossi a Benedetto XVI

L’esito delle regionali ha permesso alla Lega non solo di rafforzarsi ma di garantirsi il “gradimento” vaticano. La Chiesa - già schierata con Berlusconi, cui ha perdonato tutto in cambio della possibilità di imporre agli italiani le sue norme morali (?) in fatto di famiglia e testamento biologico - pare orientata a preferirgli (forse perché fiuta il declino del cavaliere) il suo ancora più rozzo alleato.

Fisichella e “Avvenire”, gli sdoganatori

Il più esplicito a sdoganare la Lega è stato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, mons. Rino Fisichella. Ancora prima di elogiare le note sparate leghiste contro la RU486 (v. Chiesa e Lega sulla pelle delle donne), Fisichella aveva affermato,ricorda Emilio Carnevali sul n. 30 di “Adista”, “I cattolici in queste elezioni hanno una presenza determinante, come nel caso di Formigoni o Cota!” e ancora (corsivi miei): “Credo che dobbiamo prendere atto dell’affermarsi della Lega… di un radicamento che le permette di sentire più direttamente alcuni problemi presenti nel tessuto sociale. Quanto ai problemi etici, mi pare che manifesti una piena condivisione con il pensiero della Chiesa. Sull’immigrazione, bisognerà saper coniugare le esigenze dei cittadini e quelle del mondo del lavoro: sapendo che non possiamo considerare gli immigrati come merce lavoro, che esiste un dignità della persona che va rispettata, e che la Chiesa d’altra parte non potrà mai non andare incontro a una richiesta di legalità. Il nostro criterio è dialogare e rispettare il voto dei cittadini”.

Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio afferma per parte sua che Bossi è riuscito a crescere “grazie anche a toni meno veementi e più rassicuranti, all’archiviazione degli slogan sferraglianti e a una calibrata selezione delle idee-forza”.

Una compiacente “copertura” al razzismo

Inutile dire che la “consonanza” di cui parla Fisichella o i toni “meno sferraglianti” attribuiti alla Lega da Tarquinio sono solo ipocrite e compiacenti menzogne perché al contrario mai come oggi, e proprio in nome della “legalità” elogiata da Fisichella, la Lega ha moltiplicato i discorsi e le pratiche razziste (vedi gli articoli Niente mensa per i bambini poveri, però in dialetto di Anna Maria Rivera apparso su “Liberazione” dell’11 aprile o Ma i fatti di Rosarno non sono serviti a nulla di Antonello Mangano su “terre libere” del 3 aprile e altri giornali: i sindaci leghisti sono arrivati a privare del cibo i bambini per punire i genitori del mancato pagamento della retta, hanno messo “taglie” sugli immigrati, o incitato a non affittare loro le case. Senza dimenticare i i ministri e i parlamentari della Lega (compresi quelli “per la vita”) che incidano all’odio razziale verso i meridionali che puzzano, i clandestini, gli islamici o organizzano i respingimenti in mare che espongono alle torture e alla morte nei campi libici donne e bambini, senza che Fisichella e la sua episcopale compagnia di giro dia loro quella scomunica di cui largheggiano con le donne che abortiscono (magari dopo uno stupro…).

Chiesa e Bossi: in comune il cinismo

Il contrasto fra le politiche di morte della Lega e le sue “grida” per la vita degli embroni (v. La lega e i bambini senza diritti, di Chiara Saraceno, “La Repubblica”, 9 aprile), dovrebbero rendere evidente che la “piena condivisione” con la Chiesa sui problemi etici è solo un modo opportunistico e strumentale di carpirne il sostegno. Essendo il più cinico opportunismo senza principii tratto tipico di Bossi e del suo partito, passati dagli insulti all’amore verso il “mafioso” di Arcore e dal culto del dio Po a quello del crocifisso (vedi su questi caratteri che apparentano il caporione leghista a Mussolini, gli Appunti sul leghismo di Angelo d’Orsi in “Micromega on line”, 12 aprile).

Ma Fisichella e Tarquinio essendo fatti della stessa pasta di Bossi non se ne scandalizzano certo. Loro, come tutte le gerarchie vaticane di oggi o del tempo del fascismo (vedi su queste inquietanti analogie l’articolo di don Giorgio Morlin, Il vento del Nord, il fascismo e i valori non negoziabili, “Adista”, n. 30) sono sempre pronti a far mercato dei principi e ad appoggiare qualsiasi potere disposto a garantirgli privilegi e prebende insieme al diritto di dettare la pubblica morale.

Un’antologia a puntate del cattorazzismo

Come ieri la Chiesa sdoganò il fascismo, oggi sdogana un partito violento e fomentatore dell’odio razziale e si autoproclama “cattolico”. Un partito catto-razzista a base di crocifissi e respingimenti, culto delle tradizioni più bigotte e pogrom, di cui nel blog comincerò a pubblicare, fin dal prossimo aggiornamento, una antologia a puntate che vuole documentarne il cinico opportunismo senza principi, lo squadrismo, la xenofobia e il razzismo.

www.cattolicesimo-reale.it

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