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Mercenari di Berlusconi

Mercenari di Berlusconi

(28 Febbraio 2011) Enzo Apicella
Silvio Berlusconi difende la scuola cattolica contro quella pubblica che subirebbe l'influenza deleteria di ideologie che non rispettano la verità

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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Uh, corvaccio!

(6 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Nei Promessi Sposi si racconta di due sbirri e un notaio che, avendo provato a passare attraverso una folla ostile con Renzo ammanettato, ci rinunciano, lasciano andare il prigioniero e cercano di filarsela mescolandosi alla folla. Ma il notaio, tradito dalla cappa nera, è riconosciuto e inseguito al grido di “Uh, corvaccio!”.

La reprimenda di “Avvenire”

La scenetta mi è rivenuta in mente leggendo quanto scrive il cattolico Davide Rondoni su “Avvenire” del 3 settembre a proposito dei “nostri ragazzi” e della scuola pubblica allo sfascio.

Gli insegnanti precari sono in rivolta in tutta Italia contro la Gelmini, che cerca di far passare per una “riforma epocale” i tagli selvaggi del tempo pieno, delle classi, del sostegno, dei docenti, eseguiti sotto dettatura di Tremonti. E Rondoni tuona dalle colonne del giornale dei vescovi contro chiunque osasse - ministra, governo, opposizione - strumentalizzare la tragedia della scuola anziché nobilmente adoprarsi per raddrizzare la barca, da cui dipendono i destini dei giovani “cerbiatti” e della nazione.

Senonché tutti sanno che la scuola sarebbe in condizioni meno pietose e meno costretta a rovinosi tagli se il denaro pubblico non fosse ormai metodicamente stornato, da molti anni, per finanziare le scuole private, assicurare indebiti stipendi a professori di religione nominati dai vescovi, assumerli addirittura in altre materie, a danno dei docenti “normali”, se restano disoccupati: una barca di soldi, pretesi con arroganza, in nome di Dio, proprio da quelli stessi che oggi ci impartiscono burbanzose prediche sui doveri verso la scuola e verso i “cerbiatti”.

Un po’ di autocritica, please

Analogo comportamento stanno tenendo molti giornali cattolici anche rispetto alla politica italiana in genere. Avendo fiutato l’aria che tira, non proprio favorevole al Caimano, o essendo scontenti dei suoi servigi e orientati a cambiare cavallo, “Avvenire” e altri fogli cattolici compresa (anche se con qualche “buona” intenzione in più) “Famiglia cristiana” sparano su quello stesso governo e quella stessa classe politica che hanno voluto e sostenuto proprio loro, o i loro superiori diretti, in nome dei “valori non negoziabili”.

Così, recitando due parti in commedia, ipocritamente maramaldeggia sulle disgrazie del paese proprio chi ne è concausa, e corre in soccorso dello stato laico, vestito da buon samaritano, lo stesso brigante che lo ha spogliato appena un po’ più in là. Becco e bastonato.

Non sarebbero più credibili, questi signori, se facessero, e suggerissero ai loro pastori, un po’ di sana autocritica? Forse così contribuirebbero anche a realizzare l’obiettivoche dicono di aver tanto a cuore: dare all’Italia la classe dirigente che le manca, un po’ più critica e un po' meno genuflessa; capace di servire gli interessi del paese anziché quelli della CEI e del Vaticano.

www.cattolicesimo-reale.it

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