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da peacereporter Gran Bretagna, i veterani traditi Bilancio dissestato: la Difesa manda in congedo migliaia di militari feriti Il tradimento degli 'eroi', come la stampa l'ha definito, è l'ultimo atto di una fallimentare gestione della guerra da parte del governo britannico. L'esercito ha deciso infatti di congedare almeno cinquemila soldati perché non sono più in grado di combattere. Tra questi, i feriti di Afghanistan e Iraq.

Alcuni di loro avranno un'indennità di servizio di sole 6mila sterline (8.500 euro), e potranno esclusivamente contare su associazioni di beneficenza e volontariato per ricevere le cure necessarie. La notizia è stata rivelata dal Sunday Times, che ha pubblicato un documento riservato nel quale si prevede che tale politica verrà sicuramente vista dall'opinione pubblica come un tradimento verso coloro che hanno rischiato la loro vita al fronte per la patria. Alcuni dei reduci sono già stati impiegati in mansioni di ufficio, ma il pesante prezzo che le guerre in Afghanistan e Iraq hanno imposto alla salute fisica e psicologica dei militari avrebbe spinto le gerarchie della Difesa ad agire con una decisione che non ha precedenti, e che avrà conseguenze devastanti sull'immagine e sul prestigio delle Forze armate britanniche.
Il documento in questione, dal titolo 'Gestione del personale non idoneo al combattimento', rivela che il cinque percento dei militari di Sua Maestà non può più combattere. Mille e cinquecento soldati verranno congedati subito, altri 750 l'anno successivo. La decisione prevede che i congedi forzati abbiano luogo prima che l'opinione pubblica si accorga dell'elevato numero di personale seriamente ferito'.

I contabili dell'esercito si sono accorti che con un tale numero di reduci feriti a carico del ministero della Difesa, non si potranno più reclutare nuovi soldati. Ci sono più di duecento mutilati provenienti dalle due zone di guerra, e 1.500 feriti in combattimento. Nonostante un portavoce del ministero della Difesa riferisca che "il numero dei soldati congedati per motivi sanitari sia stato e sarà deciso su base individuale e caso per caso" e che sia "inutile speculare su cifre future", il ministro della Difesa Liam Fox ha detto che occorrerà condurre una revisione della politica dei congedi del governo laburista, affinché "chi ha combattuto e si è sacrificato per il Paese venga trattato nel giusto modo e con onore".

A corollario delle critiche ricevute dalla stampa, oggi l'ex capo di Stato maggiore dell'Esercito, il generale Richard Dannatt, ha accusato nel suo libro di memorie 'Alla guida dal fronte' l'ex primo ministro Tony Blair di aver difettato del necessario 'coraggio morale' per opporsi a Gordon Brown sulla decisione di spesa nel settore della Difesa. Secondo Dannatt, tutta la politica militare dei Labour è stata 'fatalmente viziata' dalla incapacità di Blair di imporsi sulla volontà del suo Cancelliere, che ha deciso di non abbastanza fondi per l'esercito determinando una situazione post-bellica di 'totale fallimento.

Luca Galassi

www.operaicontro.it

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