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Centinaia di lavoratori Alfa Romeo di Arese alla causa contro la Fiat.

Fiom-Cgil e Slai-Cobas denunciano la Fiat per attivita’ antisindacali

(26 Giugno 2003)


Questa mattina centinaia di lavoratori in cig dell’Alfa Romeo di arese hanno manifestato da piazza San Babila al tribunale di milano per assistere alla causa promossa dalla Fiom e dallo Slai Cobas.

Il dott. Atanasio dopo aver ascoltato i rappresentanti sindacali e la Fiat ha aggiornato la causa per l’udienza conclusiva del 10 luglio prossimo.

Riportiamo di seguito parti della causa promossa dai sindacati.

Dall’inizio dello scorso mese di aprile - nonostante la ribadita disponibilità degli Enti Locali (Regione Lombardia e Comuni interessati) di favorire il potenziamento in Arese delle attività connesse all’auto ecologica. Fiat Auto ha iniziato un processo - non ancora ultimato - di graduale trasferimento a Torino dei macchinari relativi sia alla produzione del Vamia (compresi quelli acquistati con gli interventi della regione Lombardia) sia alle Costruzioni sperimentali. Per quanto riguarda il Vamia risulta che a Torino è recentemente iniziata la produzione con le stesse lavorazioni (Multipla a metano). Ugualmente a Torino vengono oggi svolte le attività precedentemente realizzate da Costruzioni sperimentali in Arese relative al Prototipo della c.d. 939.

Fiat Auto, prima di procedere allo spostamento a Torino delle attività di Produzione del Vamia e delle attività inerenti alle Costruzioni sperimentali non ha dato alcuna informazione in proposito né ha comunicato alcunché alle RSU, né alla Fiom di Milano, né al Coordinamento provinciale dello Slai Cobas,

Con lettera in data 18/3/2003 la Fiom-CGIL di Milano aveva ricordato alla Fiat gli impegni giuridici (presi con la stessa Fiom – CGIL di Milano) finalizzati “ all'obbiettivo industriale e sociale di preservare una struttura produttiva fiale e funzionante di circa 4.000 dipendenti, ubicata sempre nello stesso sito ( fortemente ridimensionato, ma finalmente ammodernato rispetto alle necessità del mercato) di Arese”

Con successiva lettera in data 27/3/2003 Fiom-CGIL e Slai Cobas (insieme ad altre OO.SS.) avevano indirizzato a Fiat la seguente richiesta :

“I recenti accordi sindacali del 18.2.03 ( con ABP e Immobiliare Estate Sei) e del 26.2.03 ( con Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Arese, Comune di Garbagnate, Comune di Lainate, Comune di Rho, ABP SpA, Estate Sei Srl ) che delineano lo sviluppo “sviluppo dell’area di Arese” presuppongono la piena disponibilità del gruppo Fiat Auto a collaborare per la ricerca e lo sviluppo nel campo degli autoveicoli a minimo impatto ambientale ( VAMIA). Vi preghiamo di farci sapere come pensate di rendere effettiva e concreta tale disponibilità. Ovviamente siamo a vostra disposizione per un apposito accordo”

Si tratta dunque di vedere se Fiat intende almeno collaborare con Regione Lombardia, Enea, Ispra e Politecnico per lo sviluppo ad Arese della produzione di mezzi di trasporto non inquinanti, o se invece intende “sfilarsi” anche in relazione a tale tentativo di reindustrializzazione dell’area di Arese, o addirittura ostacolarlo.

La causa per condotta antisindacale è stata rinviata al 10 luglio, quanto il Giudice - in difetto di chiarimenti su questo aspetto centrale e conseguenti soluzioni conciliative – deciderà le questioni denunciate con il ricorso, e cioè :

a) il contrasto delle attuali sospensioni in cassa integrazione di 1.000 dipendenti dello stabilimento di Arese con il precetto legale che vieta al datore di lavoro, di precostituire o di aggravare le cause della sospensione, tanto più quando ciò avviene in violazione degli impegni assunti in sede di contrattazione collettiva sul risanamento e sulla missione produttiva dello stesso stabilimento e comunque sulla salvaguardia occupazionale al termine della ristrutturazione (di cui agli accordi di programma del 20/2/1994, 28/6/1996, 26/6/1997, 5/5/2000), il che espone il Sindacato milanese, al più completo discredito agli occhi dei propri lavoratori, potendo apparire non in grado di difenderli, neppure di fronte all'illegalità manifesta

b) la violazione dei diritti di informazione previsti a favore delle RSU e delle OO.SS,. provinciali dall’art. 6.5 Parte Generale sezione prima del CCNL di settore, violazione che ha ostacolato alle OO.SS. ricorrenti e alle rispettive Rsu lo svolgimento del loro ruolo di difesa dei lavoratori;

c) la violazione degli obblighi informativi previsti dalla L 164/1975, nonché dalla L 223/1991 al momento dell’ avvio dell’ ultima procedura per la Cigs 9/12/2002

d) l’omessa motivazione dell'esclusione della rotazione

CONTINUA QUINDI LA MOBILITAZIONE DEI LAVORATORI DI ARESE CHE PROPRIO OGGI GIORNO DELLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO PIANO FIAT HANNO DECISO DI FAR SAPERE CHE NON INTENDONO ASSISTERE ALLO SMANTELLAMENTO DELLA FABBRICA.

Questa mattina in un incontro in Regione Lombardia si è concordato che i corsi di formazione previsti verranno effettuati nella sede dell’Alfa Romeo: come i lavoratori avevano richiesto.

Fonte

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