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Bersani il pagliaccio

(12 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

UNITA' Bersani: «Il premier straparla all'estero. Danneggia l'immagine dell'Italia» Il governo Berlusconi « è in esaurimento», anche se non si sa il momento in cui la crisi si concretizzerà; nel frattempo il Pd deve avviare un dialogo per costruire un'alleanza di governo, e su questo piano ci si dovrà rivolgere anche all'Udc, mentre un confronto con Fini e Fli è indispensabile per la riforma elettorale e per bloccare la «deriva della democrazia» che il premier sta imprimendo. Questo il ragionamento fatto dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, intervenuto alla Festa Democratica di Genova ad un dibattito con il presidente del Pse, Paul Nyrup Rasmussen. Bersani ha criticato le esternazioni di Berlusconi a Mosca: quando il premier «straparla all'estero» danneggia l'immagine dell'Italia, le da «uno schiaffo». D'altra parte non c'è da meravigliarsene, ha detto Bersani, vista la spregiudicatezza con cui si muove anche in Parlamento. La campagna acquisti per allargare la maggioranza «deforma la democrazia», e sarebbe ora «di non considerarla più normalità» di «non riderci più su». Inevitabile la domanda: che fare? Secondo Bersani il capolinea per Berlusconi è all'orizzonte, anche se non se ne conosce l'esatta distanza: «io non so i tempi e i modi dell'appuntamento - ha affermato - so che arriva e noi dobbiamo avere tenuta.
Passo da alpino o, se serve, da scattista, ma siamo in una fase di esaurimento».
Bersani a questo proposito ha spiegato di lavorare a due livelli. Il primo è quello di una alleanza solida che «sia poi in grado di reggere il governo», e cioè con rapporti solidi, ben diversi dalla vecchia unione. Qui il dialogo è ad ampio raggio, e riguarderà tutte le forze presenti in parlamento, Udc compreso. Il confronto è anche con il Prc e il Pdci, anche se Bersani ha smentito categoricamente un accordo per il quale gli uomini di Ferrero e Diliberto dovrebbero trovare ospitalità nelle liste del Pd: «questa cosa non l'ho mai sentita e non l'ho mai pensata». Il secondo piano a cui lavorare è quello della «difesa della democrazia»: «io qui - ha detto Bersani - parlo con tutti, perchè è una cosa troppo seria». Naturalmente fra gli interlocutori c'è anche Gianfranco Fini al quale Bersani chiede «coerenza» e «responsabilità», innanzitutto per cambiare la legge elettorale: «il centro e la destra non populista - ha affermato - dicano se fanno sul serio». Infine Bersani è tornato sull'aggressione subita da Bonanni alla Festa Democratica di Torino: «io ai dibattiti alle feste aperte non ci rinuncio - ha detto con forza - e non mi chiedere di riorganizzare i katanga. Non possono essere i miei volontari a guardare negli occhi quelli che entrano e sapere se sono persone per bene. Questo mestiere lo devono fare le forze dell'ordine».

11 settembre 2010

www.operaicontro.it

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