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(18 Settembre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org
Continuano le insolenze verso gli operai della Fiat da parte del manager Sergio Marchionne. E questa volta sembra proprio si sia raggiunto il limite. I lavoratori si lamentano? Prima di contestare dovrebbero chiedersi "se sarebbero disposti a fare una vita come la mia". È quanto ha affermato l'amministratore delegato della casa automobilistica torinese nella conferenza stampa al termine dell'assemblea degli azionisti.
«Voglio rispondere alla domanda che mi hanno fatto fuori», ha detto Marchionne riferendosi al presidio delle organizzazioni sindacali di base davanti al Lingotto, «se sia giusto che io venga pagato 400 volte il salario più basso di questa azienda. Intanto la relazione è sbagliata, perché bisogna fare il calcolo su un salario medio pagato dalla Fiat in tutte le parti del mondo. A parte questo, io vorrei sapere quante di queste persone sono disposte a fare questa vita qui. Domandi quando è l'ultima volta che sono andato in ferie e poi ne parliamo». Il problema, ha continuato, è che «si parla sempre di diritti e mai di doveri. Non possiamo - ha proseguito Marchionne- fare discorsi provinciali per gestire un'azienda che ha ambizioni e posizioni globali.
Sono due cose completamente diverse.
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