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L'ombra nera

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Palermo, operai fincantieri

(23 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

REPUBBLICA Sale la tensione ai Cantieri navali In mille temono per il posto di lavoro Assemblea delle tute blu davanti allo Scarabeo 8, la piattaforma petrolifera della Saipem, bloccata dai lavoratori delle ditte dell'indotto. Proclamato per domani uno sciopero di otto ore Protesta incandescente alla Fincantieri di Palermo, dove si è tenuta l'assemblea degli operai, con un migliaio di persone radunate davanti allo Scarabeo 8, la piattaforma petrolifera della Saipem, bloccata ieri dai lavoratori delle ditte dell'indotto. Un gruppo di operai ha contestato il segretario provinciale della Fim-Cisl, Giovanni Scavuzzo, non appena ha preso la parola.

A termine di un'assemblea infuocata è stato proclamato per domani uno sciopero di otto ore e un corteo che dallo stabilimento arriverà alla presidenza della Regione.
"Chiediamo che le istituzioni intervengano - dice Francesco Foti della Fiom Cgil - per un chiarimento. Ci rivolgiamo al prefetto, al governo regionale, al governo nazionale perchè interloquiscano con la Saipem sulla vicenda. Occorre un soggetto terzo tra la Saipem e Fincantieri". Alla regione viene chiesto il rispetto degli accordi del giugno scorso che garantivano risorse per avviare la ristrutturazione dei due bacini di carenaggio.

Gli operai hanno passato la notte nello stabilimento. Una iniziativa proclamata ad oltranza dopo le tensioni di ieri esplose in seguito alla conferma della notizia che "la Scarabeo 8" andrà via il 10 ottobre.

Il clima in fabbrica è pesante: gli operai, soprattutto quelli delle aziende dell'indotto, temono di perdere il posto di lavoro e contestano la decisione di Saipem di trasferire all'estero la piattaforma per il completamento degli allestimenti. A parte qualche intervento di riparazione nel traghetto 'Floriò della Tirrenia, Fincantieri al momento non ha commesse, tanto che ha proposto, e la discussione è aperta, la cassa integrazione per 470 lavoratori sui 500 in organico.

Fim, Fiom e Uilm stanno cercando di creare un fronte comune tra gli operai diretti di Fincantieri e quelli dell'indotto, l'anello più debole. Secondo i lavoratori delle ditte esterne sarebbe necessario alzare il livello dello scontro, alla luce del piano industriale del gruppo di Trieste che prevede, al momento, il ridimensionamento della fabbrica palermitana.

www.operaicontro.it

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