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(24 Settembre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it
Dopo un inizio anno, che segnava una ridicola ripresa capace di eccitare solo qualche giornalista asservito, ecco che arrivano i dati relativi al secondo trimestre ha sancire di fatto una seconda recessione in Irlanda. Tra aprile e giugno le compagnie nazionali e multinazionali hanno visto diminuire il volume dei loro affari dell' 1,2%. I consumi in riferimento allo stesso periodo dell'anno precedente sono scesi dell' 1,7%.
La disoccupazione complessiva ha raggiunto quota 462000 un numero molto elevato se si considera che l'intera popolazione è di meno di 6 milioni di abitanti.
Il borghese a capo del governo minimizza la gravità della situazione economica minata come sapete dalla crisi del settore bancario che conta il fallimento della Anglo Irish Bank uno tra i maggiori istituti finanziari del paese. Dichiara che la situazione è migliore di quella dello scorso anno perchè lo scorso hanno ci si trovava in una fase di declino mentre ora si è stabili. Già si è stabilmente disoccupati quindi si può essere felici di essere stabilmente nella miseria. In più per rendersi ancora più ridicolo dichiara che la via d'uscita da questa situazione è che la gente torni a spendere! Come si fa a dire una cosa così a chi non ha più un reddito.
Quanto tempo potrà la Germania continuare a sostenere la crescente lista di stati allo sbando? La Grecia è di fatto già fallita ed è tenuta a galla dall' Europa, l'Irlanda tra poco si troverà nella medesima situazione e provocherà un ulteriore indebolimento di altri stati. Il tempo stringe l'organizazione degli operai deve avvenire al più presto!
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