">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Scuola

Scuola

(13 Settembre 2010) Enzo Apicella
La scuola dopo la controriforma Gelmini

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(La controriforma dell'istruzione pubblica)

Scuola: il futuro sarà a pagamento

(28 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Scuola: il futuro sarà a pagamento

foto: www.comunistiuniti.it

Gli studenti di tutta Europa e in special modo quelli italiani sono in rivolta. Innumerevoli sit-in di protesta, manifestazioni, assemblee e quant’altro stanno sempre più colorando la nostra Penisola. Diverse sono le città, gli atenei e di seguito le facoltà dove monta sempre di più il dissenso contro le insensate riforme del governo. Ciò che invece non cambia, sempre uguale di città in città, è la richiesta di dimissioni che gli studenti volgono a tutti gli inetti che presidiano il potere della scuola pubblica. Le grida maggiori , giustamente, sono rivolte al ministro Gelmini che, tramite il ddl a lei intitolato e la cui votazione è calendarizzata a martedì prossimo, porrà sotto scacco l’intero sistema statale scolastico e universitario. Si tornerà alla scuola per ricchi di gentiliana memoria. Chi può studiare bene chi non ha la possibilità che si arrangi pure. Qualcosa di inaudito in un momento di crisi economica come questo. Almeno il governo ora ammette che esiste la crisi anche se la cammuffa con la solita frase “siamo messi meglio di altri paesi”, una frase sinistra visto quello che è successo in Grecia e che sta succedendo in Irlanda e mentre la prima meglio di noi non è mai stata la seconda non aveva certo il nostro debito pubblico e il nostro è tra i più alti del mondo. Il debito pubblico diminuisce se cresce il PIL e il PIL cresce con gli investimenti per il futuro e non con i tagli forsennati.

Nella nostra regione la situazione non cambia. Una regione particolarmente colpita dai tagli. Tra le provincie sul fronte di guerra si distinguono particolarmente Reggio Calabria, che oltre a far i conti con i tagli deve anche vincere la battaglia morale e legale messa in luce, nei giorni scorsi, con l’ufficializzazione delle infiltrazioni mafiose da parte della Procura reggina; Cosenza dove le proteste continuano imperterrite e dove è stata occupata l’aula Magna. Ma tra tutto questo rimane nel buio, quasi assoluto, Vibo Valentia.

Nel vibonese, escluendo qualche sporadica e poco seguita manifestazione, sono troppo pochi gli studenti che realmente hanno inteso la gravità di quanto sta’ accadendo. Eppure i segnali sono evidenti. E’ il caso del liceo scientifico “G. Berto” che ha i propri studenti accasati in diverse locazioni non adeguate (che in alcuni casi sono uffici o garage) e di cui si è persa ogni traccia del famoso nuovo istituto; è il caso dell’istituto alberghiero che ha dei locali del tutto non all'altezza e ben lontani da poter essere definite aule scolastiche, senza uscite di emergenza per esempio, e si sa che in un territorio come il nostro, a forte rischio sismico, sono cose su cui non si può sorvolare. Di certo non abbiamo gli occhi chiusi e sappiamo bene che, per quanto riguarda l’istituto alberghiero, i lavori di costruzione del nuovo complesso scolastico siano bloccati da anni. Come mai? Quando riprenderanno i lavori ormai sarà troppo tardi e bisognerà “aggiustare” anche quanto è stato fatto? Ma gli studenti si sono forse rassegnati a tutto questo? Forse le riforme che fanno a Roma sono troppo lontane dalla provincia di Vibo ma, badate, è tutto collegato.

Ma con la riforma dell’università si passerà alla chiusura degli atenei, che nell’ottica della privatizzazione significa: se ci sono aziende locali pronte a sponsorizzare allora va bene altrimenti possono anche chiudere.

In Calabria secondo voi ci sono aziende e industrie pronte a versare soldi nelle casse delle università? O meglio: in Calabria ci sono aziende e industrie? La facoltà di Vibo sopravvivrà? Gli atenei non saranno costretti ad alzare le rette universitarie? Tale pagamento tra l’altro è già insostenibile negli atenei calabresi con tasse elevatissime dove c’è un’irrisoria proporzione che differenzia i redditi bassi e quelli alti. Tutto questo naturalmente va sempre a scapito dei soliti noti.

Vi è quindi una situazione insostenibile e per tanto Vibo Valentia, i suoi studenti , i suoi docenti, oltre che tutti i suoi cittadini, devono reagire e contrastare questo criminoso marchingegno che imperterrito porterà i diritti, più importanti sanciti dalla nostra costituzione, a diventare servizi a pagamento.

Sia la FGCI che il PdCI di Vibo Valentia, così come tutti i comunisti, sono vicini a tutti gli studenti che nonostante manganellate e arresti continueranno la loro lotta in nome dei diritti che noi tutti pretendiamo.

Francesco Masè Coordinamento nazionale FGCI
Nicola Iozzo Coordinatore PdCI Vibo Valentia

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «La controriforma dell'istruzione pubblica»

Ultime notizie dell'autore «Comunisti Uniti»

4698