Capitale e lavoro :: La controriforma dell'istruzione pubblica

Blitz degli universitari a Fondazione Roma - 12 studenti fermati dalla polizia

(7 Dicembre 2010)

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foto: www.radiocittaperta.it

Mila Pernice, Radio Città Aperta

07-12-2010/15:25:42 --- Un’azione rapida per contestare il «primo Consiglio di amministrazione della Sapienza – fanno sapere gli studenti – con la partecipazione di uno dei tre enti privati previsti dal nuovo statuto». Così, questa mattina, un gruppo di universitari delle facoltà in mobilitazione ha esposto uno striscione sotto la sede della Fondazione Roma, in via Minghetti (a due passi da via del Corso). «Non daremo credito ai vostri profitti. Fuori i privati dall’università» era scritto sullo striscione. «Alla nostra pacifica dimostrazione, è seguito l’intervento repressivo delle forze di polizia», denunciano gli studenti. Dopo aver concluso il blitz, infatti, i manifestanti si sono diretti verso piazza San Silvestro per riprendere il bus che li avrebbe condotti alla Sapienza. L’arrivo delle 'forze dell’ordine' in tenuta antisommossa ha però bloccato il rientro degli studenti. «Dopo il blitz alla Fondazione stavamo tornando pacificamente al capolinea degli autobus – ribadiscono gli universitari, dopo l’occupazione simbolica della Fondazione – ma diversi agenti in tenuta antisommossa ci hanno inseguito rincorrendoci per le stradine adiacenti via del Corso. Alcuni di noi sono stati bloccati e malmenati dalla polizia, qualcuno è stato preso a manganellate».
Sono dodici i fermati dagli agenti della polizia. L’intervento della polizia è scattato alcuni minuti dopo il blitz, dopo che un impiegato ha fatto una telefonata al 113 dall’interno della sede della Fondazione. Nei minuti immediatamente successivi al blitz, aggiungono ancora gli universitari, il vigilantes della Fondazione Roma avrebbe tentato di bloccare gli studenti, “con modi violenti” riferiscono gli universitari, anche urlando «Io vi sparo», e nel parapiglia un ragazzo sarebbe stato spinto dalla guardiano contro la porta d’ingresso della Fondazione, porta a vetri che sarebbe andata in mille pezzi. Secondo la Fondazione, alla base della protesta degli allievi della Sapienza, c'è “solo un malinteso”. La Fondazione Roma sottolinea, infatti, che alla proposta del rettore della Sapienza, Luigi Frati, di entrare nel Cda dell’ateneo, il presidente della Fondazione Roma ha risposto con un rifiuto l’11 novembre scorso. Ma gli studenti ribattono: «Il 26 ottobre nel cda, il rettore Frati – sottolineano gli studenti – ha espresso l’intenzione di voler presentare al Senato accademico i primi due enti Fondazione Roma e Telethon, la votazione si è svolta solo su quest'ultima. Sappiamo - continuano gli studenti - che nelle intenzioni del rettore Frati c’è la futura nomina di un esponente di questa fondazione nella gestione del nostro ateneo». E ancora: «Nel nostro ateneo – concludono gli studenti – è in vigore da luglio uno statuto che di fatto anticipa il ddl Gelmini, contestato in tutta Italia. Lo statuto prevede infatti l'ingresso di esponenti di fondazioni private nel cda, il riaccorpamento delle facoltà e la diminuzione della rappresentanza studentesca negli organi collegiali». Fino al 14 dicembre, gli universitari annunciano battaglia: «Se l’università sarà privatizzata, ogni facoltà sarà una barricata”.

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