Capitale e lavoro :: La controriforma dell'istruzione pubblica

La meglio gioventù per le strade di Roma. Il racconto di una giornata importante

(23 Dicembre 2010)

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Scritto da DirittiDistorti
Giovedì 23 Dicembre 2010 11:20
Di Flavio Velletrani*- Cosa possono fare "quattro studenti facinorosi e politicizzati"? Andare in piazza e sollevare disordini? Oppure fare i "bravi studenti" e "stare a casa a studiare", come caldamente consigliatoci dal Presidente del Consiglio? No!
Nel giorno della votazione del DDL Gelmini, e dei suoi 300 e passa emendamenti, per nulla intimoriti dai disordini del 14 dicembre e dall'arroganza delle istituzioni i "pochi studenti facinorosi e politicizzati" sono scesi in piazza. Ed eravamo, a mio modesto parere di partecipante, più di 30.000.
Più di 30.000 nonostante la “provvidenziale” sospensione anticipata della didattica, per consentire ai fuori sede di rientrare a casa per le festività natalizie.
Ci siamo radunati davanti a Piazza Aldo Moro, con tutta l'intenzione di manifestare e soprattutto spiegare le ragioni della nostra protesta alla popolazione. E così è stato, non siamo andati verso il centro, che senso aveva ripetere il clichè già visto il 14 dicembre? Andare sotto i palazzi del potere, provare a forzare la “zona rossa”, scontri vari ed eventuali, a che pro? Abbiamo preferito girare per la periferia, occupando la sede stradale e tramviaria a San Lorenzo, lungo la via Prenestina, la tangenziale est e andando verso l'ingresso dell'A24 Roma - L'Aquila. Siamo stati ascoltati, applauditi dalla folla per il nostro gesto, fermati dai passanti, che in alcuni casi si sono aggregati. Una signora lungo la via Prenestina ci ha lanciato delle bottiglie d’acqua per dissetarci!
Onestamente parlando, inizialmente ero scettico sulle possibilità di dialogo concesse da questo tipo di iniziative, ma mi sono dovuto ricredere. Occupare la sede stradale, e parlo della galleria dell'A24 sotto Portonaccio, e vedere gli automobilisti chiederci il perchè di questo gesto, e una volta spiegato che stiamo lottando per garantire a noi e ai nostri figli il diritto a studiare e ad un futuro, applaudirci al grido di "siete il futuro del Paese", credo sia stata la migliore risposta all'arroganza di questo governo, che continua ad ignorarci, ed ignorare i tanti problemi del Paese, non ultimo quello delle morti bianche. Proprio ieri è morto un operaio al lavoro nella facoltà di Scienze Politiche della Sapienza, a causa del crollo di un controsoffitto.
E anche se oggi il DDL dovesse passare, continueremo la nostra lotta, per difendere il nostro diritto a studiare, continueremo a scendere in piazza a manifestare tutto il nostro dissenso.

*Flavio Velletrani, studente universitario

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23-12-10

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