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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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ESTRADIZIONE DI BATTISTI: IL PRESIDENTE LULA HA RAGIONI DA VENDERE....

(2 Gennaio 2011)



I dati sono visibili agli occhi del mondo: Le carceri italiane violano le convenzioni internazionali sui diritti umani ed il rischio per l'incolumità dei detenuti è reale. Il numero di suicidi nelle carceri italiane è terribilmente alto. Nel confronto con l'Europa, se si prendono in considerazione la frequenza dei suicidi tra la popolazione libera e quella detenuta, l’Italia risulta detenere un triste primato: tra i Paesi europei considerati, è quello in cui maggiore è lo scarto tra i suicidi nella popolazione libera e quelli che avvengono nella popolazione detenuta, con un rapporto da 1,2 a 9,9 (quindi in carcere i suicidi sono circa 9 volte più frequenti), mentre in Gran Bretagna sono 5 volte più frequenti, in Francia 3 volte più frequenti, in Germania e in Belgio 2 volte più frequenti e in Finlandia, addirittura, il tasso di suicidio è lo stesso dentro e fuori dalle carceri. E’ quanto emerge dalla ricerca “Suicide en prison: la France comparée à ses voisins européens”, pubblicata a dicembre 2009, dell’Istituto nazionale L’Istituto Nazionale francese di Studi Demografici (Ined). Inoltre, dal 1990 ad oggi nelle carceri italiane si è registrato in media ogni anno: 1 suicidio ogni 924 detenuti presenti; 1 suicidio ogni 283 detenuti in regime di 41-bis; 1 tentato suicidio ogni 70 detenuti; 1 atto di autolesionismo ogni 10 detenuti; 1 sciopero della fame ogni 11 detenuti; 1 rifiuto delle terapie mediche ogni 20 detenuti.

Persino il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha da tempo "certificato" che le condizioni di sovraffollamento causerebbero l'alto tasso di suicidi. Infatti il dottor Franco Ionta, capo del Dap, il 21 gennaio 2010 ha inviato una circolare ai provveditori e ai direttori delle carceri italiane dal titolo esemplificativo: "Emergenza suicidi". Una circolare dove nelle prime tre righe si afferma: "L’analisi dei dati statistici relativi al tasso di mortalità in ambito penitenziario evidenzia il progressivo incremento dei suicidi in misura direttamente proporzionale all’aumento della popolazione detenuta".
La Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia perché il sovraffollamento presente nelle patrie galere trasforma la detenzione in tortura.
Il 1° luglio scorso a lanciare una forte provocazione è stato mons. Giorgio Caniato, ispettore generale dei Cappellani delle carceri italiane. In un’intervista al Servizio di informazione religiosa della Cei ha detto: "A mio avviso, tutte le carceri andrebbero distrutte: il carcere, di per sé, è antiumano e anticristiano, e spesso la rieducazione avviene solo sulla carta..”.

In un anno 170 morti di cui 65 suicidi. Numeri che Eugenio Sarno, segretario generale della Uil penitenziari, ha definito “un’ecatombe”.

Come fanno, in queste condizioni carcerarie disastrose, il ministro della Difesa e tutti gli altri uomini politici, tra i quali anche alcuni del PD, a biasimare la scelta del governo brasiliano di non concedere l'estradizione di Cesare Battisti ?? Come si fa a parlare di rottura diplomatica tra i due paesi? In questo clima grottesco non sarebbe illogico che lo stesso governo Sudamericano passasse alla controffensiva in sede Onu chiedendo una moratoria su tutte le domande di estradizione verso l'Italia per le acclarate condizioni inumane e degradanti nelle quali versano gran parte dei detenuti e per le diverse condanne già inflitte al nostro paese sull'iniquità del "Sistema Giustizia".




Dati statistici tratti da: "Ristretti Orizzonti", "Fuoriluogo", "Notizie Radicali".

Domenico Ciardulli - www.ciardullidomenico.it

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