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“Siamo tutti eccellenti!”. I collettivi interrompono ‘Piccole Astre’. Nuove iniziative a Napoli e Cosenza

(18 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

“Siamo tutti eccellenti!”. I collettivi interrompono ‘Piccole Astre’. Nuove iniziative a Napoli e Cosenza

foto: www.radiocittaperta.it

18-01-2011/17:45 --- E’ ripresa ieri la protesta dei collettivi dell’Università di Roma 3 contro le scelte del rettore Fabiani: ieri decine di studenti hanno interrotto la prima lezione di “Piccola Astre” che si teneva nelle aule della Facoltà di Ingegneria. “Piccole Astre dovrebbe essere il progetto pilota per la scuola d’eccellenza di Roma 3. Quest’anno stanno realizzando Piccole Astre mentre l’anno prossimo dovrebbe partire Astre, la scuola d’eccellenza vera e propria” racconta ai microfoni di Radio Città Aperta Federico, uno studente del Collettivo di Scienze Politiche di Roma 3. “E’ un modo per stabilire una divisione netta tra gli studenti, tra quelli ‘meritevoli’ che avranno la possibilità di partecipare a questa scuola d’eccellenza e quindi avere una laurea di serie A e tutti gli altri esclusi versi un mondo del lavoro fatto di eterno precariato. Visto che siamo contrari sia ai criteri di selezione che sono oscuri ed arbitrari e siamo contrari anche alla divisione tra lauree di serie A e lauree di serie B ieri abbiamo interrotto per qualche minuto questa prima lezione. Una sessantina di studenti e studentesse di tutte le facoltà dell’Ateneo hanno fatto irruzione nell’aula, e nonostante gli spintonamenti da parte dei gorilla del servizio di sicurezza siamo riusciti ad aprire uno striscione che recitava ‘Siamo tutti eccellenti’”
Così gli studenti hanno contestato un vero e proprio percorso parallelo al tradizionale corso di studi che prevede un numero chiuso definito esclusivamente in base al merito non solo per gli studenti di Roma 3, ma anche di Tor Vergata, Luiss e Tuscia, e dà diritto a crediti formativi e borse di studio. “Ci sembra assurdo che mentre si tagliano miliardi di euro all’università pubblica - ha spiegato Claudio Fusco dei collettivi - si investa in questa scuola. E’ un primo passo verso la privatizzazione dell’università voluta dal ministro Gelmini”.
Dalla facoltà di architettura dell'università Orientale di Napoli arriva la notizia di una “assemblea studentesca cittadina” prevista per domani pomeriggio con l'obiettivo di continuare la mobilitazione contro gli attacchi al diritto allo studio. La parola d'ordine: “bloccare la legge Gelmini è ancora possibile!” Questo facendo pressioni sugli organi decisionali delle università e boicottandone l’applicazione dall’interno. Nonostante la determinazione e le proteste degli studenti sfociate nelle occupazioni e nella determinata manifestazione nazionale del 14 dicembre a Roma la cosiddetta Riforma Gelmini è diventata legge. Denunciano gli studenti: “Una legge approvata cosi velocemente per rispondere alle esigenze di Confindustria in un periodo di forte instabilità del governo e, quindi incompleta e difficilmente applicabile. Il movimento studentesco può rifiutare l'inutile rappresentanza studentesca facendo pressione direttamente sui Senati Accademici e sui CdA per impedire la designazione della commissione che dovrebbe applicare i provvedimenti del governo e per intralciare i lavori degli atenei. Ricordiamo – affermano ancora gli studenti - che l'articolo 2 prevede che questi due organi istituiscano una commissione atta a modificare gli statuti entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge”.
Gli studenti ricordano che un aspetto grave del legge Gelmini è lo smantellamento del diritto allo studio. Se da una parte il Governo taglia del 90% i fondi per le borse di studio, dall'altra viene istituito il Fondo per il merito destinato a "erogare premi di studio e fornire buoni studio". Denunciano gli studenti che se i primi sono dei premi che vengono dati agli studenti "meritevoli", i secondi sono veri e propri prestiti ,erogati dalle banche e che dovranno essere quindi restituiti con gli interessi al termine degli studi. Non si ragiona più in base a criteri di reddito, come avveniva in parte in passato - almeno sulla carta - ma secondo criteri di "merito" penalizzando sia gli studenti-lavoratori, sia chi appartiene alle classi subalterne. Vengono danneggiati così maggiormente anche gli studenti fuori sede che in molti casi non possono neanche godere delle poche agevolazioni a loro riservate a causa dell’assenza di alloggi universitari e dell’impossibilità di presentare un contratto d’affitto regolare, senza il quale si risulta solo pendolari.
Le mobilitazioni studentesche, dopo la lunga pausa natalizia, sono nel frattempo riprese anche in altre città: ieri un'intensa giornata di mobilitazione all’università di Cosenza è culminata con l'occupazione, da parte di un gruppo di studenti autorganizzati, dell'aula Zenith. Dopo un sit- in sotto il rettorato l’occupazione – hanno spiegato gli studenti - voleva essere innanzitutto una risposta alla militarizzazione dell'ateneo messa in atto dal rettore il dodici gennaio scorso, vuole essere la spinta per un nuovo percorso politico di lotta.

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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