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Siamo tornati, o meglio: non ce ne siamo andati mai! - Un aggiornamento dal movimento studentesco napoletano

(23 Gennaio 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

Siamo tornati, o meglio: non ce ne siamo andati mai! - Un aggiornamento dal movimento studentesco napoletano

foto: www.caunapoli.org

Giusto poche righe, non solo per ricordarlo ai nostri nemici, ma anche a tutti quelli che un po' disillusi dicevano: “lo sappiamo come va a finire”... Noi non lo sappiamo come finirà, ma per il momento qualcosa continua. E, come sempre, tutti sono caldamente invitati a partecipare e portare il proprio contributo!

Forse è ancora presto per dirlo, ma stavolta non è andata come con l'Onda. Quando, approvata la legge Gelmini e finito il “movimento”, si è tornati a casa, con la minaccia degli esami, con la voglia di riprendere ognuno la sua vita, con un po' di tristezza per l'ennesima sconfitta... Almeno qui da Napoli, da dove vi scriviamo, il movimento studentesco esiste e resiste. Ancora un po' sotterraneo, vero. Un po' più piccolo, com'è fisiologico che sia. Un po' più schiacciato fra il recupero dei corsi a frequenza obbligatoria e gli esami per la laurea a punti... Ma c'è.

C'è nei risultati portati a casa, primo fra tutti la memoria indelebile del 14 dicembre, il giorno che ha dimostrato che la compatibilità con le istituzioni e lo stato di cose presenti può essere rotta. C'è nell'insicurezza della Gelmini&co (“Per certi versi la parte più difficile comincia adesso”, ammette il presidente della CRUI Decleva), che parlano di una legge approvata ma ancora tutta da applicare, che ad un'attenta lettura rivela mille falle, mille spunti per un suo sabotaggio. C'è nel clima che si respira quando si parla fra di noi (cioè c'è un “noi” e c'è un “parlare”, cose che mancavano da un bel po'!), e si dà ormai per acquisito che il tempo degli alibi è finito e ci si deve impegnare seriamente, non solo per contrastare questa legge, ma tutta la merda che ci circonda e da cui rischiamo di essere sommersi. C'è negli spazi che sono stati occupati dopo il movimento, nei collettivi che ci sono nati dentro.

Forse il movimento c'è perché non se n'è mai andato, ha continuato ad aggirarsi per la città. Il 23 dicembre c'eravamo lasciati in piazza, caricati dalla polizia dentro al Museo Nazionale, insieme agli operatori sociali. Durante le feste ci siamo ritrovati nel cinema Astra occupato, parlando di rivolte, di unione fra studenti, precari e lavoratori, di antifascismo... L'8 gennaio ci hanno già di nuovo nuovo caricato, la polizia municipale stavolta, solo perché avevamo esposto delle foto sulla mobilitazione.

In questi giorni, in cui ci è arrivato il vento di Mirafiori, la sorprendente resistenza operaia contro tutti i nemici ed i “falsi amici”, rimane nell'aria il senso di un'insubordinazione. Nelle scuole i ragazzi affrontano il quadrimestre ma dicono,con striscioni ed assemblee, la lotta continua. Nelle università ci si incontra per capire come bloccare i decreti attuativi, quali sono i possibili spazi di intervento dal basso.

Ed è così che mercoledì 19 e giovedì 20 gennaio ci siamo trovati in tanti in due assemblee di movimento studentesco cittadino. La prima volta ad Architettura, per parlare di come sabotare l'attuazione della riforma, come aprire contraddizioni in un progetto di aziendalizzazione del pubblico che è tutt'altro che monolitico. La seconda volta ad Ingegneria, per discutere dell'attacco di Marchionne, della posta epocale in gioco, delle risposte di unità con i lavoratori, i precari e i disoccupati. Assemblee chiamate quasi per azzardo, volantinate per poco, e che pure hanno visto una sorprendente partecipazione, una determinazione sconosciuta in tempi di riflusso, un disponibilità ad uscire dai luoghi “classici” del movimento per andare a contaminare altri spazi ed altre facoltà... Assemblee in cui, pur nelle differenze, ci si è messi finalmente all'altezza del problemi della nostra generazione, uscendo dalla dimensione semplicemente studentesca, e cercando di capire come ricostruire resistenze organizzare, unità delle lotte e battaglie di lunga durata contro i progetti del capitale sulle nostre vite.

I prossimi appuntamenti già ci sono, e saranno più fattivi. Ci vediamo lunedì 24 alle 14:00 a Porta di Massa e martedì 25 alle 9:30 aula Matteo Ripa. Noi invitiamo tutti a partecipare, perché se persiste il problema, deve persistere anche la nostra lotta, e se ci si è mobilitati tutti i giorni un mese fa, “perdere” due ore non sarà poi gran cosa!

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

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