Capitale e lavoro :: Diritto di sciopero

Venezia lunedì 22 dicembre: lo sciopero continua

(22 Dicembre 2003)

Fermi autobus e vaporetti. Corteo dei lavoratori Actv. Delegazione alla regione

Come aveva deciso ieri quasi all'unanimità (3 soli voti contrari e 2 astenuti) l'assemblea dei lavoratori ACTV - automobilistico, oggi lo sciopero degli autoferrotranvieri di Venezia è continuato ad oltranza, nonostante le precettazioni e l'intervento della polizia.

La polizia è intervenuta ai cancelli dei depositi fin dalle 3,30 di questa mattina, ma non ha potuto fare nulla, dal momento che l'adesione allo sciopero è stata così massiccia che non si sono resi necessari nè blocchi nè picchetti: nessuno è andato a lavorare comunque!.

L'adesione allo sciopero è praticamente totale: 1 sola linea ha funzionato questa mattina, ma si tratta di una linea data in concessione ai privati.
Praticamente il 95% dei lavoratori ACTV, 500 del settore marittimo e 300 del settore automobilistico, ha continuato lo sciopero.

In mattinata i lavoratori hanno deciso di recarsi in delegazione di massa a palazzo ferro Fini (sede della regione Veneto). Il corteo, autorizzato sul momento dalla prefettura, si è svolto senza incidenti e ha visto la partecipazione di circa 700 lavoratori.

La regione ha accettato una delegazione, e l'assemblea dei lavoratori ha deciso che non vi dovessero partecipare delegati RSU, dal momento che la RSU dell'ACTV è decadutra da più di due anni e non viene rinnovata per le forti pressioni di CGIL CISL e UIL che, se si fosse votato davvero, avrebbero visto la loro rappresentanza fortemente ridotta a vantaggio delle RdB.

Quindi la delegazione è stata formata da lavoratori non delegati e da alcuni rappresentanti delle RdB.
Alle 14 circa, la delegazione è uscita da palazzo Ferro Fini e ha riferito di aver ricevuto solo vaghe promesse e nulla di concreto.
In questo momento l'assemblea dei lavoratori sta decidendo il che fare, ma fin da subito è stata bocciata la proposta di alcuni esponenti RdB che invitavano a tornare al lavoro.

LA LOTTA CONTINUA!