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(21 Febbraio 2004)
La buona notizia è che il magnetico a Terni non chiude. La cattiva, che il piano industriale non sarà pronto prima di tre mesi.
I sindacalisti, in più di un'assemblea, hanno spiegato ai lavoratori la situazione: l'azienda si è impegnata a mantenere a Terni la produzione del magnetico e a far rientrare i 50 lavoratori in cassa integrazione.
In più, ha detto di voler "valorizzare il sito ternano" con investimenti.
Ma per il futuro ci sono finora più parole che sostanza: in assenza di numeri precisi e accordi scritti, gli impegni possono valere poco.
Dopo l'incontro di ieri tra Marzano, azienda e sindacati, per la prima volta dall'inizio della vicenda, la Thyssen Krupp ha infatti rinunciato alla chiusura del settore magnetico, considerato non strategico e poco redditizio. Dopo oltre venti giorni di presidi e blocco delle spedizioni, però, le lotte segneranno una pausa. La lotta delle scorse settimane è stata molto dura.
Dal 26 gennaio scorso, di fronte alle Acciaierie c'è stato un presidio per ventiquattr'ore al giorno. Per ventuno giorni, è entrata o uscita pochissima merce.
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