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Tar: la Centrale del Latte torni al Comune. Fallisce la privatizzazione

(3 Giugno 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Tar: la Centrale del Latte torni al Comune. Fallisce la privatizzazione

foto: www.radiocittaperta.it

03-06-2011/12:20 --- La Centrale del Latte di Roma deve tornare in mano al Campidoglio. A stabilirlo ieri, è stata una sentenza del Tar del Lazio, dopo le altre due emesse lo scorso anno dal Consiglio di Stato che annullavano la privatizzazione.

Il Comune di Roma adesso, ha 60 giorni di tempo per rientrare in possesso del 75% dell'ex municipalizzata, privatizzata oltre 10 anni fa, nonostante il referendum. Era il 1998, quando il notaio Matilde Atlante suggellò la cessione per 80 miliardi di lire del 75% della ex municipalizzata alla Cirio di Sergio Cragnotti, valutata nel suo complesso 106 miliardi.

In Campidoglio sedeva Francesco Rutelli e i termini dell'accordo prevedevano l'obbligo di non cedere a terzi le azioni acquistate almeno nei primi cinque anni, pena la risoluzione automatica del contratto e una penale pari all'intero prezzo versato. Ma l'obbligo fu disatteso a un anno soltanto dall'acquisto: nel febbraio del '99 Cragnotti si trovò costretto dall'imminente bancarotta a cedere il gruppo alla Parmalat di Calisto Tanzi, mandando all'aria tutti gli impegni e le promesse di investimento e sbolognando al Comune (che li dovette assumere) 200 dipendenti ex Centrale. La tendenza dei cittadini che si espressero al referendum sulla privatizzazione perso per pochissimi voti, risultò spaccata in due e fu dunque ignorata quella metà della popolazione che aveva detto no alla cessione della Centrale del latte a privati.

Nel frattempo la società Ariete Fattoria Latte Sano intentò una causa civile che chiedeva al Tribunale di Roma di annullare gli effetti giuridici della cessione originaria. La Ariete fattoria latte sano, che lo scorso anno ha promosso il ricorso al Tar di cui oggi tutti i giornali parlano, all'epoca della cessione era infatti in lizza per l'acquisto della Centrale. Per questo adesso il Comune di Roma ha il dovere, come stabilito dalla sentenza di ieri, di risarcire Latte Sano per un totale di 8 milioni. Ma i guai del Comune riguardano anche le rivendicazioni della Parmalat che si ritiene legittima proprietaria e che a seguito della cessione al Comune avrebbe diritto a un risarcimento per il valore creato nell'azienda in questi anni.

Un rimborso che però il Comune non sembra intenzionato a riconoscere: in questo caso la Parmalat potrà opporre un diritto di ritenzione e tenersi le azioni finchè il Comune non pagherà. L' azienda di Collecchio, infatti, ha ribadito piu' volte che “l'acquisto delle azioni della Centrale del latte di Roma è oramai divenuto intangibile per molteplici ragioni che verranno fatte valere in tutte le sedi competenti”e si è rivolta anche alla Cassazione. Dunque, nonostante la sentenza del Tar, la ripubblicizzazione del gruppo appare complessa: un altro problema è costituito dall'Opa lanciata dalla società francese Lactalis su Parmalat, un'eventuale restituzione della Centrale del Latte al Comune può, infatti, influire sulla valutazione del gruppo di Collecchio che perderebbe un valore di carico di 104 milioni.

Marina D'Ecclesiis, Radio Città Aperta

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