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Il mattino ha loro in bocca

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(6 Settembre 2011) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale contro la manovra economica

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Sciopero generale e manifestazioni in 100 piazze

(5 Settembre 2011)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Tutti in piazza contro la manovra, con il governo che ogni ora aggiunge motivi per protestare: al primo posto la norma prevista dall’articolo 8 della manovra, che consente ai contratti aziendali e territoriali di operare in deroga alle disposizioni di legge (Statuto dei Lavoratori).

Allora domani l’appuntamento è con la Cgil: sciopero generale di otto ore per ogni turno e manifestazioni in 100 piazze d'Italia. Alla manifestazione di Roma parteciperà la leader della Cgil, Susanna Camusso. A Palermo ci sarà Maurizio Landini, segretario generale Fiom. La Cgil, nei giorni scorsi ha presentato la sua contromanovra per contrastare la crisi, puntando ad una tassazione dei redditi diversi da quelli fissi, a cominciare dai grandi patrimoni e dalla lotta all'evasione fiscale e contributiva. Il sindacato di Corso d'Italia chiede un'imposta ordinaria sulle grandi ricchezze, come il modello francese (con un'aliquota progressiva solo sulla quota che eccede gli 800.000 euro). Inoltre un'imposta straordinaria sui grandi immobili, il cui valore netto superi la soglia degli 800.000 euro, con aliquota fissa dell'1%, per l'anno 2012. In più un 'contributo di solidarietà« su tutti i redditi, in ragione della capacità contributiva. La Cgil, inoltre chiede l'aumento della tassa di successione modificandone i criteri attualmente in vigore e cancellandone l'esclusione dei patrimoni redditizi. In più una sovrattassa straordinaria sui capitali già sanati con lo Scudo fiscale, ma non rientrati dall'estero, con un'imposizione aggiuntiva del 15% (oltre il 5% che già era stato previsto). In più la Cgil propone la costituzione di un Fondo per la crescita e l'innovazione, che destini risorse da destinare ad un piano energetico nazionale e per le politiche di green economy, attraverso investimenti infrastrutturali materiali e immateriali, necessari a far fronte all'enorme bolletta energetica che paga l'Italia. Inoltre politiche di innovazione e sviluppo locale sul modello di Industria 2015, prevedendo risorse da destinare ad una politica industriale dal lato della domanda, fondata su formule di incentivazione e partnership locale come i contratti di innovazione. Aumentare la spesa in ricerca e sviluppo, per colmare il differenziale tra l'Italia e tutti gli altri principali paesi industrializzati, e per perseguire la strategia Europea 2020, recuperando così produttività con avanzamento tecnologico e innovazione di sistema. Una politica industriale per il Mezzogiorno per recuperare la forbice di competitività e sviluppo con le altre economie avanzate. In più la riduzione strutturale del prelievo fiscale sui redditi da lavoro e da pensione. Un piano per l'occupazione basato un incentivo diretto di natura straordinaria per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, che seguirebbe gli stessi criteri dell'apprendistato, ma «potenziato» per due anni, in ragione della crisi, aggiungendo l'esclusione dall'Irap della parte relativa al costo del lavoro. Si chiede con forza il ritiro dell'articolo 8, inserito dal governo nella manovra economica, perché contiene misure che riguardano contrattazione e relazioni industriali. In particolare, la Cgil punta il dito contro una manovra che «riduce gli investimenti, anche strategici come quelli infrastrutturali e della ricerca, privatizza i servizi pubblici senza criterio, né efficienza e promuove la competizione sui costi, attacca la Costituzione, i diritti dei lavoratori, l'autonomia delle parti sociali e i Contratti nazionali». Un provvedimento quindi che, secondo la Cgil, andrebbe ad alimentare esclusivamente: disoccupazione e precarietà, rendendo ancor più critica ed incerta la situazione occupazionale di circa 225mila persone il cui futuro lavorativo ancora attende l'esito dei 187 tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello Sviluppo economico. Inoltre, secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Cig della Cgil, sono al momento ancora 500mila i lavoratori in cassa integrazione e 380 mila di questi sono in straordinaria e in deroga.

5-9-11

Alessandra Valentini
DirittiDistorti

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