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Stop al trattato di associazione di Israele all’Unione Europea

Il 3 maggio manifestazioni sotto le rappresentanze diplomatiche dell'Irlanda

(5 Aprile 2004)

All’inizio di maggio, a Dublino, i ministri degli esteri dell'Unione Europea dovranno decidere il rinnovo del Trattato di Associazione Commerciale tra UE e Israele. Come è noto, l'Unione Europea rappresenta tuttora il primo partner commerciale di Israele.

L'escalation avviata dal governo Sharon contro il popolo palestinese e la sua aspirazione ad uno Stato indipendente e pienamente sovrano, dimostra ogni giorno che l'obiettivo è quello di liquidare definitivamente la questione palestinese e di realizzare il progetto della "Grande Israele".

La costruzione del Muro dell' Apartheid (condannata dalle Nazioni Unite), la politica degli omicidi mirati contro i dirigenti palestinesi, l'assedio permanente alle città e alle autorità palestinesi, le quotidiane incursioni dei militari israeliani, la demolizione di case e la confisca di terre e risorse idriche, confermano la volontà del governo israeliano di impedire qualsiasi soluzione negoziata al conflitto che vede la popolazione palestinese opporsi all'occupazione coloniale israeliana. Si creano così le condizioni per una esasperazione del conflitto, che continua a mietere vittime tra la popolazione palestinese ed in quella israeliana.

Questo progetto può e deve essere fermato. Una forte crisi economica, sociale e morale investe la società israeliana, in cui sta crescendo la militarizzazione e si accentua l'ossessione della sicurezza. Rivelatori del disagio creato da questa situazione di guerra permanente sono il crescente numero di soldati e ufficiali che rifiutano di essere strumento dell' occupazione militare dei territori palestinesi e lo sciopero generale - dopo più di un ventennio - convocato dai sindacati contro le misure antipopolari del governo Sharon. Le spese per la difesa e per gli insediamenti coloniali continuano infatti a rappresentare una quota rilevante dell' economia israeliana.

Il governo israeliano deve sentire il peso della condanna internazionale contro la sua politica. Un sistema di sanzioni commerciali e diplomatiche - così come fatto per il Sudafrica dell'apartheid negli anni Ottanta - si rivelerebbe efficace per costringere le autorità israeliane a porre fine all’oppressione coloniale dei Palestinesi.

Per questo chiediamo che l'Unione Europea sospenda il Trattato di Associazione Commerciale con Israele fino a quando non cesserà la politica di oppressione dei diritti dei palestinesi, a cominciare dallo smantellamento del Muro dell’Apartheid di cui il 30 giugno prossimo ricorre il primo anniversario dell'inizio della costruzione.

Qualora l'Unione Europea non intenda dare seguito a questo appello, la società civile europea nelle sue articolazioni associative, sindacali, culturali e politiche avvierà nuovamente la campagna di boicottaggio dell'economia di guerra israeliana, boicottando i prodotti israeliani sul mercato europeo e le aziende europee che investono sul mercato israeliano.

Le associazioni riunite nell'assemblea del 2 aprile a Roma, invitano a tutte le forze politiche, sindacali e dell'associazionismo a farsi carico di questo appello e ad organizzare iniziative per il 3 maggio sotto le rappresentanze diplomatiche dell'Irlanda - presidente di turno dell'UE - tese a raggiungere l'obiettivo della sospensione del Trattato di Associazione Commerciale tra Unione Europea ed Israele.

Roma, 2 aprile 2004

Forum Palestina, Comunità Palestinese di Roma e del Lazio, Comitato di Solidarietà con l’Intifada, Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese in Italia, Associazione Jenin, Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila, Campagna contro il Muro dell’Apartheid

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