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il pane e le rose

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Tutti i delusi, gli spaventati, gli incazzati.

(16 Ottobre 2011)

A me sorprende, davvero, che fino a oggi pomeriggio qualcuno si aspettasse qualcosa di diverso, dopo il 14 dicembre 2010. E’ andata com’era ovvio che andasse.

Rendiamoci conto di una cosa: non ci sarà mai più una “manifestazione nazionale di movimento” che non includa quel che abbiamo visto oggi. Quando si sceglierà quel format, si acquisterà sempre il “pacchetto completo”. C’è una rabbia sociale talmente indurita che non la scalfisce un martello pneumatico, e due generazioni allo sbando completo, derubate di futuro e furibonde, tutte pars destruens, prive di fiducia nei confronti più o meno di chiunque.

La narrazione degli infiltrati, vera o falsa che sia, è consolatoria e diversiva. Anche se degli infiltrati ci fossero, avrebbero ben poco lavoro da fare.

Migliaia di persone sono disposte allo scontro, è questo che non si vuole vedere. Io non sono d’accordo con la *valutazione* di Alessandro di Militant su com’è andata la giornata, che a mio avviso ha avuto un esito catastrofico. Ma la *descrizione* che fa Alessandro coglie nel segno, e io lo ringrazio perché viene qui a farla, mettendoci a disposizione un “sapere pratico”, il suo conoscere certe realtà.

Il format di cui sopra – coi suoi automatismi, la sua tempistica subalterna e i suoi percorsi finto-obbligati – è il più logoro, il più permeabile e quello che offre la maggiore “ribalta”.

Se uno vuole fare uno “statement”, far sapere al mondo che è incazzato marcio, non c’è niente di meglio della Grande Scadenza. Se si vuole evitare che una vasta massa di persone venga “sovradeterminata”, bisogna evitare il Corteo Nazionale, e trovare pratiche che permettano un’espressione più molteplice. Il principio “Occupy Everything” che ricordavo sopra va in quella direzione, e oggi *tutto il mondo tranne l’Italia* è andato in quella direzione.

In un contesto come questo, Violenza / Non-violenza è il monarca dei falsi problemi, è IL falso problema, quello con la corona di diamanti tarocchi in testa.

Il problema vero è: quali pratiche? Il Grande Corteo Nazionale, la convergenza di massa su Roma, ha abbondantemente rotto il cazzo, e impedisce di essere ovunque e di avere una libera molteplicità di pratiche.

Wu Ming 1

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