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(17 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Ancora un libro di Giampaolo Pansa: "I vinti non dimenticano".

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(Ora e sempre Resistenza)

Thiene: scritte razziste contro i migranti

Ferma denuncia della CGIL

(23 Aprile 2004)

Nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 aprile è stata imbrattata la sede della CGIL di Thiene con una scritta dai chiari riferimenti contrari agli immigrati e, in particolare, contro gli immigrati musulmani.

Diciamo a coloro che vogliono alimentare guerre di religione che un problema complesso come la convivenza tra persone con diverse culture, nazionalità e religioni non può essere risolto con la semplificazione che porta al rifiuto del diverso.

Noi ci siamo battuti e continuiamo a batterci per una società dell´accoglienza, nella quale chi arriva nel nostro paese possa essere regolarizzato e trovare condizioni per esprimere al meglio le sue capacità e conoscenze, potendo imparare ciò che la nostra realtà e la nostra cultura possono trasmettere. Una società nella quale colui che delinque (sia esso italiano o straniero) venga punito secondo le leggi vigenti, ma pensando alla pena come occasione di riconciliazione con la società più che come elemento di definitiva esclusione.

Il fenomeno migratorio, con il suo portato di differenze, anche religiose, deve essere visto come possibilità di arricchimento e non con paure immotivate che portano a chiedere e praticare l´esclusione.

Noi vogliamo affermare i diritti di tutte e di tutti: italiani e stranieri.

La campagna in atto contro la religione islamica è uno degli elementi di una più generale tendenza a vedere l´immigrato musulmano come portatore di violenza e paure. Gli stessi rappresentanti delle comunità islamiche presenti nel nostro territorio hanno affermato nei giorni scorsi la loro contrarietà agli atti terroristici e la loro volontà di manifestare contro il terrorismo, che colpisce innanzitutto la stragrande maggioranza degli immigrati, che sono qui per lavorare e vivere in pace e tranquillità.

Le complicità con il terrorismo, se e quando ci sono, vanno perseguite, con l´accortezza di non dare per questa via ulteriore alimento alla campagna strumentale in atto contro tutti coloro che professano la religione islamica.

Vanno inoltre eliminate le cause che producono il terrorismo, e la nostra organizzazione ha detto, con chiarezza e a tutti i livelli che la risposta non può essere la guerra, e per questo abbiamo espresso e esprimiamo la nostra contrarietà alla guerra in Iraq.

Diciamo anche a coloro che ci hanno scelto come bersaglio che non ci lasceremo intimidire, nella nostra lotta per i diritti di tutti, stranieri compresi.

Vicenza, 21 aprile 2004

Segreteria CGIL Vicenza

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