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(1 Settembre 2011) Enzo Apicella

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(L'unico straniero è il capitalismo)

APPELLO
PER IL DIRITTO DI CITTADINANZA PER CHI NASCE O CRESCE IN ITALIA

(15 Dicembre 2011)




«Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare anche la questione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri. Negarla è un’autentica follia, un’assurdità. I bambini hanno questa aspirazione».
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano




Nasci in un posto, oppure i tuoi genitori ti portano con loro in questo posto quando sei ancora molto piccolo. Cresci in questo posto… vai all’asilo e poi a scuola in questo posto… hai tutti i tuoi amici in questo posto. Di questo posto parli la lingua e anche il dialetto, tifi la squadra di calcio, guardi i programmi televisivi. Questo posto è casa tua e tu non sapresti pensarti da nessun altra parte. Ma, soprattutto, a te sembra logico che sia così. Semplicemente. Purtroppo però, per il tuo Stato non è così logico e neppure così semplice... per il tuo Stato, tu, “figlio di stranieri”, puoi diventare di questo posto solo se lo diventano prima i tuoi genitori (e per loro ci vogliono 10 anni di residenza legale), oppure puoi aspettare di compiere 18 anni e farne richiesta come maggiorenne, a patto di dimostrare di avervi risieduto stabilmente e ininterrottamente fino al giorno del tuo diciottesimo compleanno… vacanze estive dai nonni e viaggi- studio permettendo.


Ecco... questo “posto” è l’Italia, e questa follia è l’attuale legge sulla cittadinanza basata sullo “ius sanguinis”, il “diritto del sangue”. Una legge assurda, per cui ha più diritti il figlio del figlio del figlio di un emigrato italiano che abita e studia in Australia piuttosto che un bambino - “suo malgrado” nato da genitori stranieri - che vive e va a scuola qui.


Oggi i nati in Italia ancora giuridicamente stranieri superano il mezzo milione, e altrettanti sono quelli arrivati qui da piccoli. Ignorarli ancora non è possibile e neppure costituzionale, se è vero che la nostra Costituzione stabilisce che: «La Repubblica […] protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù» (Art. 31), una tutela che, almeno finora, per i figli degli immigrati è rimasta solo sulla carta. Per questo è giusto chiedere:


CITTADINANZA SUBITO
PER CHI è NATO O CRESCIUTO IN ITALIA!


Perché senza equità sociale non c’è diritto né giustizia per nessuno.


Per questo il Parlamento - come auspicato dal Presidente Napolitano - deve rimettere mano con urgenza alla Legge 91/92 sulla cittadinanza.


Per questo ogni cittadino italiano o immigrati che abbia a cuore il futuro del Paese deve chiedere con forza ai propri rappresentanti politici di sanare questa inaccettabile ingiustizia, e di farlo adesso.



Adesioni email: 18dic.romacittadinanza@gmail.com, ciiinlotta@gmail.com


18 DICEMBRE 2011 ROMA!!! PIAZZA SS APOSTOLI. ORE 12:00
BAMBINI E RAGAZZI
RINGRAZIANO AL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO.

COMITATO IMMIGRATI IN ITALIA

Fonte

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