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(13 Maggio 2004)
"I Carabinieri dell'UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri) sono in perfetta sintonia con le affermazioni della vedova del collega Massimiliano Bruno, sulle "torture" perpetrate in Iraq".
"Anche presso la Call Center dell'Unac, attivata dopo la strage di Nassirya, giungevano notizie da militari in Iraq o rientrati in Italia, di vero caos circa maltrattamenti o "particolari" trattamenti nei confronti delle persone arrestate che venivano consegnate agli Inglesi ed alla polizia Irakena e rinchiusi in quelle Galere".
"L'UNAC invita tutti i Colleghi, rientrati in Patria, che sappiamo conoscono la verità, a parlare , ed a non lasciare sola la vedova Bruno, oggi abbandonata dall'Arma e dallo Stato, ed offesa nel suo dolore, da chi nega di conoscere". "L'unico modo per onorare i colleghi caduti, è quella di raccontare la pura e vera realtà conosciuta in Iraq, in tutti i sensi, sapendo che solo la buona sorte ha permesso a molti di riabbracciare i propri cari, ciò che purtroppo ad altri, che sappiamo mandati allo sbaraglio, non è stato più possibile".
12 Maggio 2004
Il Segretario Generale Nazionale
M.llo CC. ® Antonio SAVINO
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