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La Palestina e le prossime elezioni europee

Comunicato del Forum Palestina

(19 Maggio 2004)

Salutiamo con favore il fatto che la Palestina stia entrando prepotentemente nella agenda e nella campagna elettorale in corso per il Parlamento Europeo. A questo abbiamo lavorando costantemente dall’ottobre del 2001 in poi.

In Europa, i movimenti di solidarietà con la Palestina stanno impegnando un lungo braccio di ferro con i governi dell’Unione Europea affinché adottino sanzioni commerciali verso Israele come protesta contro la costruzione del Muro dell’apartheid e l’annessione della Cisgiordania messi in opera da Sharon. Un appello di decine di parlamentari e di organizzazioni non governative che chiede la sospensione del Trattato di Associazione Commerciale tra Unione Europea ed Israele è stato presentato alla Presidenza dell’Unione Europea.

Lunedì 3 maggio abbiamo tenuto su questo obiettivo una manifestazione nel centro di Roma ed il giorno successivo abbiamo consegnato all’ambasciata irlandese un documento analogo a quello presentato al governo irlandese, presidente di turno dell’Unione. Le risposte dell’Unione Europea sono state fino a questo momento ipocrite. Il fatto che l’UE sia il principale partner commerciale di Israele, viene sbandierato dalle autorità europee come strumento di pressione verso il governo Sharon, ma se questo strumento non si trasforma in atti concreti continua a sembrarci una forma di complicità dell’Europa con il progetto di annientamento dei palestinesi portato avanti dalle autorità israeliane.

In questo senso, salutiamo positivamente il fatto che in Francia e in Italia la solidarietà con la lotta del popolo palestinese si stia concretizzando anche con proposte elettorali.

In Italia sta suscitando interesse e dibattito la candidatura di Bassam Saleh, presidente della Comunità Palestinese di Roma, candidato come indipendente nelle liste del Partito dei Comunisti Italiani nel Lazio, in Toscana, in Umbria e Marche. A Bassam Saleh siamo particolarmente legati anche perché è stato uno dei fondatori del Forum Palestina.

Sempre in Italia ci sono anche altri candidati che si sono distinti per la loro attività di solidarietà con la lotta del popolo palestinese. Per i Verdi c’è Mauro Bulgarelli che ci è stato spessissimo a fianco. Con lui siamo stati nei campi profughi di Sabra e Chatila, con lui, l’ultima volta, abbiamo occupato l’ACEA di Roma per bloccare ogni possibile accordo tra la holding del Comune di Roma e Israele. Mauro Bulgarelli è candidato nella circoscrizione della Sicilia e Sardegna

C’è poi Jacopo Venier, anche lui candidato nel Partito dei Comunisti Italiani nel Lazio, Toscana, Umbria e Marche, con il quale è venuto crescendo la collaborazione in occasione della ultima grande manifestazione per la Palestina, quella dell’8 novembre 2003. Nella stessa circoscrizione è candidato anche Vauro Senesi, il cui impegno al fianco dei palestinesi non ha bisogno di presentazioni. Nella circoscrizione Piemonte, Lombardia, Liguria è candidato, anche lui nelle liste del PdCI, il “mitico” Gaetano Liguori, musicista jazz sopraffino, dopo aver realizzato insieme a Giulio Stocchi la famosa “Cantata Rossa per Tal Al Zataar”, ogni anno parte in silenzio per andare a suonare nei e per i campi profughi palestinesi in Libano. Nel PRC, che pure ci ha sempre fatto soffrire parecchio nelle mobilitazioni sulla Palestina, c’è Luisa Morgantini, attualmente europarlamentare che si presenta come indipendente per un secondo mandato sempre nella circoscrizione Lazio, Toscana, Umbria, Marche. A Luisa Morgantini abbiamo poco da rimproverare. Anche se con posizioni e interlocutori diversi dai nostri, si è sempre battuta per i diritti dei palestinesi e dei pacifisti israeliani. Forse c’è da rimproverare il PRC che l’ha lasciata troppo spesso da sola, incluso quando, due anni fa, è stata aggredita da un gruppo di sionisti oltranzisti all’uscita della trasmissione “Sciuscià”.

Non è molto ma neanche poco se pensiamo che la lobby filo-israeliana in Italia ha fatto di tutto per cancellare la Palestina dall’agenda politica. Una affermazione di questi candidati potrebbe far venire il mal di pancia all’iracondo ambasciatore israeliano in Italia e al suo mandante Ariel Sharon.

Ma la Palestina sta entrando di forza nell’agenda politica delle prossime elezioni europee non solo in Italia. In Francia è stata addirittura costituita una apposita lista indipendente – Europalestina – che vede come candidati sia cittadini palestinesi che esponenti francesi delle associazioni e dei comitati di solidarietà con la Palestina. Il capolista è il medico Cristophe Oberlin impegnato in progetti sanitari a Gaza. Altri candidati sono noti nei movimenti antirazzisti francesi come l’attore Dieudiennè o Maurice Rajsfus e Youssef Haji, attivi nelle associazioni di immigrati e, nel secondo caso, animatore tre anni fa della lista locale di movimento “Motive’s” a Lione. Obiettivo dichiarato della lista “Europalestine” è di “fare qualcosa di forte nei confronti dei nostri dirigenti politici di fronte alla situazione assolutamente catastrofica in Medio Oriente ed in modo particolare contro i piani di strangolamento del popolo palestinese da parte del governo di Israele”. Auguriamo a questa lista i migliori successi per creare anche un po’ di scandalo e movimento nell’inerzia della sinistra francese ed europea sulla Palestina.

Si tratta di candidature che, in un modo o nell’altro, si pongono l’obiettivo di “portare la Palestina nel cuore dell’Europa” e di mettere fine alla vergognosa complicità dell’Unione Europea con Israele per quello che sta accadendo nei territori palestinesi occupati. Un successo di queste candidature sarebbe indubbiamente un contributo alla lotta di liberazione ed alla resistenza del popolo palestinese ed uno smacco per i complici di un criminale di guerra di nome Ariel Sharon.

Forum Palestina

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