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4 Novembre

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(4 Novembre 2009) Enzo Apicella
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(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

Punti di vista

volantino diffuso durante il corteo contro la guerra di Roma

(6 Giugno 2004)

La democrazia è un’organizzazione della società superiore a tutte le altre forme. Solo in un paese democratico si discute sugli errori che si commettono, come le torture in Iraq.
Finalmente le popolazioni islamiche sanno che nella democrazia le questioni si risolvono chiacchierando sopra i corpi dei torturati.

Ritorna l’ONU in Iraq.
E’ senza caschi blu. Nessuno vuole andarci. Le bandierine delle Nazioni Unite verranno messe sugli elmetti dei marines.

Viene costituito il governo provvisorio dell’Iraq.
Il primo ministro è un uomo della CIA.

La guerriglia non ha più motivi per continuare. La pacificazione del paese è vicina.
Si combatte dappertutto, principalmente nei luoghi santi degli sciiti, la maggioranza della popolazione irakena su cui si doveva basare il "nuovo corso" americano in Iraq.

Ormai la lotta è solo contro il terrorismo, piccola minoranza. Non ha mai coinvolto il mondo islamico e assolutamente non è contro l’Islam.
L’odio delle masse arabe si allarga ad altri paesi. E’ contro i "cristiani" e i sionisti, ma si estende anche ai governi arabi moderati, legati all’America.

La missione di pace dell’Italia continua con le stesse identiche modalità stabilite all’inizio.
Si arma solo di carri armati più potenti e di elicotteri da combattimento.

Anche i nostri Prodi, Fassino, Rutelli … sono ormai per il ritiro dall’Iraq.
Non oggi, forse domani, "sicuramente" dopo domani.

Siamo centinaia di migliaia a manifestare per la pace.
Ma in Iraq ci vuole la guerra, perché solo con la guerra il popolo irakeno potrà sconfiggere gli eserciti invasori e scacciarli.

Esistono civiltà differenti: noi siamo cristiani e loro sono islamici.
Gli operai dei paesi "cristiani" sono a fianco degli uomini e donne dei paesi "islamici" contro i predoni imperialisti.

Associazione per la Liberazione degli Operai
Operai Contro

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