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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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Un benvenuto al capo dei torturatori

volantino diffuso durante il corteo contro la guerra di Roma

(6 Giugno 2004)

Il capo dei torturatori G.W.Bush il giorno 4 di giugno sarà ricevuto con tutti gli onori dal nostro governo.

Il capo del governo Silvio Berlusconi lo riceverà in pompa magna accogliendolo come colui che rappresenta il baluardo della democrazia , il difensore della causa della libertà e pacificatore del medio oriente.

Ma quale libertà?
Chi ha effettivamente torturato e sta tuttora torturando il popolo iracheno? Chi applica nella guerra imperialista metodi nazisti? Chi ha messo sotto i piedi e non solo metaforicamente un’intero popolo, usando l’esercito meglio equipaggiato del mondo e usando la tortura come sistema normale per piegare i resistenti? Chi condanna la tortura come metodo barbaro se fatta da paesi del terzo mondo o da regimi autocratici mentre la organizza e la permette se applicata dall’esercito civile e democratico? Salvo poi scaricarne la responsabilità sull’ultimo aguzzino?
Il sig. Bush con il contributo essenziale del sig. Berlusconi e di tutta la coalizione impegnata nella guerra all’Iraq.

E qual’è la risposta a queste brutalità da parte della sinistra e del sindacato italiano? Nessuna seria risposta, la sinistra si sta interrogando in questi giorni come manifestare senza dare troppo fastidio, anzi si legge sui giornali vicini all’Ulivo che gli americani sono i nostri antichi liberatori e che quindi in nome di questa antica amicizia non devono essere troppo maltrattati, limitandosi ad esprimere il proprio dissenso esponendo le bandiere della pace.

Gli intellettuali che si dicono di sinistra si sono scoperti tutti riformisti, non vogliono essere definiti beceri antiamericani ma è solo una scusa per non inimicarsi l’amministrazione USA, se un domani devono far parte del governo hanno bisogno del consenso degli americani. Sono soltanto dei buffoni patentati, bastava solo fare anche per la nazione americana una classica vetera distinzione. Negli USA come in ogni paese moderno ci sono i padroni e gli operai, la borghesia e la classe operaia. Organizzare una potente protesta contro Bush avrebbe avuto il sostegno incondizionato di buona parte degli strati sfruttati dell’America se ne può essere certi.

La nostra borghesia al pari di quella americana è altrettanto feroce e spietata, la nostra borghesia ha mostrato una faccia in questa vicenda uguale se non peggiore a quella della borghesia Americana.

Con una differenza sostanziale, mentre negli Stati Uniti d’America il movimento di opposizione sindacale sta conducendo una battaglia eroica contro la propria borghesia, accusandola a tutti i livelli, firmando proclami contro la guerra e contro l’occupazione americana in Iraq, arrivando a sostenere anche economicamente le due frazioni sindacali operaie dell’Iraq che organizzano scioperi e manifestazioni contro l’occupazione, i capi sindacali italiani che pur si vantano di una secolare opposizione alla guerra si guardano bene di attaccare esplicitamente la propria borghesia, il signor Berlusconi come complice dei torturatori e di organizzare una battaglia a sostegno degli operai iracheni, della popolazione irachena che resiste con ogni mezzo. Ma si sa è meno rischioso e più remunerativo accusare la propria borghesia di essere una borghesia cialtronesca che accusarla di essere una borghesia sanguinaria e pronta a usare (come del resto ha fatto in passato) qualsiasi strumento per piegare il nemico.

Come operai abbiamo solo da imparare da questo movimento sindacale americano che mettendosi in gioco in un paese dove, con le nuove "libertà democratiche" introdotte dopo l’11 settembre, ha il coraggio di accusare la propria borghesia sostenendo il "nemico" Iracheno.

È molto più comodo schierarsi contro G. W. Bush, presidente di paese straniero, che azzannare i propri padroni e i governanti che li rappresentano.
Governanti e padroni italiani che al pari di quelli americani hanno le mani sporche del sangue Iracheno.

Contro Bush, contro Berlusconi. a fianco gli operai americani che si mobilitano contro l’occupazione dell’Iraq, per la vittoria della resistenza irachena.


Operai e delegati delle fabbriche:

R.S. Fiom Pirelli Figline Valdarno (Fi)
Copel (Lt)
RSU Fiom INNSE Presse (Mi)
FIAT New Holland Modena
Siemens Cassina de Pecchi (Mi)
Edili Fillea-Cantiere P.za Venezia- Roma
RSU Condotte Roma
BW Italia Anagni (Fr)
Ex FIAT ferroviaria- Colleferro- (Roma)
Simmel Difesa -Colleferro (Roma)
Metro-Roma Spa –Roma
Fs personale Direz.Generale Roma
Ex Goodyear Cisterna (LT)
Negri & Bossi Cologno Monzese (Mi)
Ansaldo E.S.C. Camozzi (Mi)
Marelli Corbetta (Mi)
Videocolor Anagni (Fr)
R S. Fiom FIAT Carrozzerie Mirafiori (To)
BAS Bergamo
Microtecnica Brugherio
Rital Vignate (Mi)
Pirelli Bicocca (Mi)
Pompe Gabbioneta S S. Giovanni (Mi)
Falck: Com. contro l’amianto S.S.Giovanni (Mi)
Amsa Milano
Eco Energy Novara
Ex Olcese Novara
Alfa Lancia Pomigliano (Na)
Ansaldo Breda Napoli
Fiat SATA Melfi (Pz)
Meta Modena
Terim Modena
Personale di bordi FS Roma Termini

[altre adesioni sono in arrivo, inviate anche quella della vostra fabbrica]

Fonte

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