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(6 Gennaio 2013)
Dice, dice, che forse l’inverno sarà duro. Da lontano, che poi, in pratica, significa da non oltre seicento chilometri, si è deciso di far trascorrere il Natale, il Capodanno e la Befana, in malo modo. Dice, dice, che per molti arriverà Babbo Natale nero, a portare come regali serpenti nello stomaco, fantasmi tra le foglie degli alberi, malefizi appesi ad una cintura per jeans, lunghe code tra minestre calde in piatti monouso e vino in cartoccio. Le ipotesi sullo scenario futuro dei malcapitati dell’isola che non c’è, potrebbero essere molteplici ed in linea con l’andamento di un paese ormai suonato e barcollante come un vecchio boxeur. In pratica potrebbe accadere:
a) molti spariranno nella nebbia, accompagnati dalla carovana dei Desideri e delle Utopie come ultima chance teatrale per una compagine alla deriva nel mare sotto costa; aiutati, per l’occasione, dallo zelante comandante italico noto al guinness dei primati per aver fatto affondare un traghetto in acque dove, di solito, han sempre nuotato i bambini; b) la maggioranza verrà sepolta dalla neve e dal ghiaccio. Le associazioni dei tristi, per l’occasione vestiti tutti di bianco, grigio e blu, daranno loro un aiuto fondamentale, creando giochi pirotecnici e illusionismi da baraccone con tanto di ventriloquo plurilingue; c) il gruppo dei decisori, con la loro pappagorgia ed i capelli unti dall’olio di oliva dei frantoi toscani, s’impegnerà per la costruzione di una nuova, strabiliante e fenomenale avventura che porterà tutti verso Marte insieme alla sonda Curiosity. Il tutto verrà celebrato davanti agli indaffarati uomini dei conti correnti alle Isole Cayman e tramite un festoso brindisi di addio con un vino per nulla equo e per niente solidale, dal nome persino simpatico: Saludos!
Francesco Ussia - poeticaruvida.wordpress.com
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