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(14 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Trasporto aereo: Pagano solo i lavoratori.

Dalla vertenza Alitalia alla vertenza Sabena e viceversa

(11 Ottobre 2004)

3700 sono i lavoratori che per gli accordi ultimi siglati tra lo stato italiano, padre-padrone dell’Alitalia, la direzione aziendale e i sindacati , tranne il sult-cub, andranno nel limbo della cassa integrazione e poi della mobilità, per poi finire non si sa dove. Questo accordo, finito senza un ora di sciopero e di mobilitazione, con un aumento di ritmi di lavoro, perdite secche di stipendio, ed altro, apparentemente per adesso ha ‘salvato’ la compagnia di bandiera dal fallimento. Il cosiddetto prestito ponte, che dovrebbe garantire il ‘rilancio’ della compagnia aerea, è alle porte.

Tutto bene ? Per adesso , solo gli operai e gli altri lavoratori hanno pagato la concorrenza accanita nel settore.

Concorrenza che ha già spazzato via dai cieli d’Europa, compagnie aeree importanti come la Swiss air della Svizzera, e la Sabena, compagnia di bandiera del Belgio. Per non parlare delle grandi ristrutturazioni subite dalla British Airways , dalla Air France , dalla KLM, per citare le più importanti.

Vertenza Sabena.

La Sabena, compagnia di bandiera del Belgio è fallita un paio di anni fa e dalle sue ceneri è sorta Sabena sa, privatizzata.

Ci furono molti scioperi tra il personale della Sabena, per evitare il fallimento, i licenziamenti e altre angherie nei confronti dei lavoratori.

Il governo belga, l’azionista della compagnia nella vertenza, promise un Piano Sociale, per la riconversione dei lavoratori che avrebbero perso il posto di lavoro e per i premi di produzione

Tutto a posto ? No !

4 ottobre 2004. “ Il giudice fa pagare agli ex lavoratori della Sabena le gaffe del governo “. Cosa è successo il 4 ottobre ai lavoratori ex Sabena ? A Bruxelles, il tribunale del lavoro, ha esaminato il ricorso di 31 ex lavoratori della Sabena, concernente l’applicazione del Piano Sociale concesso dal governo belga.

I lavoratori, davanti alla sede del tribunale affermavano quanto segue : “ E’ sempre la stessa cosa. dice un ex Sabinienne, loro raccontano balle una dietro l’altra, per scoraggiarci “. Il governo al seguito del fallimento della Sabena, aveva pubblicamente promesso un Piano Sociale che doveva dare ai lavoratori un aiuto salariale, un piano di riconversione per ciascun lavoratore e il prepensionamento per coloro che avevano più di 50 anni. Oggi, a distanza di anni, gli ex lavoratori della Sabena, esigono l’applicazione corretta del piano sociale stabilito dai rappresentanti del ministero per il lavoro, Laurette Onkelinx e i mediatori sociali.

Numerosi lavoratori che si sono trovati senza la copertura del piano sociale si sono quindi trovati davanti al tribunale del lavoro di Bruxelles per reclamare i loro diritti.

Il 4 ottobre, nella causa indetta, il giudice del lavoro però non ha voluto entrare in alcun modo nel contesto di come era stato costruito il Piano Sociale dal governo. Ha solamente concluso che “ la formulazione della documentazione lascia desiderare “. Inoltre afferma che “ l’accordo stipulato con un accordo collettivo in materia di prepensionamento a partire dai 50 anni è concluso là dove la Sa Sabena non è stata rappresentata nell’accordo e dove, il governo federale (belga, ndr), non è abilitato a concludere un accordo in materia di prepensionamenti per il personale della Sa Sabena. E ancora : “

L’accordo stipulato con la VDAB, FOREM e ORBEM doveva fondare una cellula di riconversione e contattare ciascun lavoratore al fine di iniziare il suo accompagnamento. E’ però da rimarcare che questi servizi non sono potuti partire nell’accordo e che essi sono da rimandare alle competenze delle Regioni (Fiamminga e Wallona , ndr) rispettivamente e in alcuni casi alle competenze del governo federale, che ha concluso l’accordo “. Più complicato di così si muore !

Alla luce delle decisioni del giudice e alle sue parole, l’avvocato dei lavoratori ricorrenti afferma che “ il giudice afferma che l’accordo è illegale ma non attacca il governo. Pertanto noi abbiamo chiesto il risarcimento “.

E l’ex delegata sindacale , Maria Vindevoghel rincara la dose : “ E’ quanto meno incredibile. Chi si va a sanzionare per aver messo in piedi un piano illegale ? Non il ministro, ma i lavoratori della Sabena. Allora portiamo il governo davanti ai giudici. Loro hanno fatto delle cose illegali, loro devono riparare “. Questa è la situazione dei lavoratori della ex Sabena, ex compagnia di bandiera dello stato belga, che si sono trovati senza lavoro per la concorrenza capitalista nei cieli d’Europa, e che sono stati truffati dallo stato belga, che da padre padrone capitalista ha deciso di non dare quello che aveva promesso !

Solo la mobilitazione di questi lavoratori può far rimangiare l’arroganza dello stato belga che ha licenziato i lavoratori della Sabena.

Sta ora, in Italia, ai lavoratori dell’Alitalia, mobilitarsi non solo per respingere il piano di licenziamenti, anche mascherati, organizzato dai vertici Alitalia e dallo stato italiano e dai sindacati che hanno firmato l’accordo sulla cassa integrazione, ma anche per far la fine dei lavoratori della Sabena. Bisogna imparare anche dalle sconfitte.

Roma, 10 ottobre 2004

Operai Contro-aslo Roma

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