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Padova: Parco del Basso Isonzo. Un'idea tradita

(17 Ottobre 2004)

Gentile Sindaco Zanonato,

ho appreso da alcuni articoli che la sua Giunta sta prestandosi a realizzare cambiamenti importanti al Piano Regolatore della nostra città, realizzando anche il Parco del Basso Isonzo, promesso alla cittadinanza durante la campagna elettorale.

Se così realmente fosse le scriverei per ringraziarla, per il rispetto dell’impegno preso e per complimentarmi con Lei, per la lungimiranza di una scelta difficile, ma determinante per il futuro urbanistico e ambientale di Padova.

Temo però che la realtà, quella che si misura con lo stato delle cose, con le ruspe, le strade, i cantieri e l’aria che respiriamo, sarà purtroppo diversa.

Non ho le competenze necessarie per addentrarmi in una discussione di carattere tecnico e sinceramente non mi interessa parlare di indici di perequazione, cubature e quant’altro, come non sono interessato ad una proposta con lievi modifiche a quanto già previsto dalla variante Riccoboni.

Ciò che mi interessa e che mi sarei sinceramente aspettato, dopo agli incontri di quest’estate al Giardino degli Ulivi e aver letto quanto scritto nel Suo programma elettorale, era il ritiro della variante Riccoboni e la presentazione di una nuova variante, con principi ispiratori, idee differenti.

Vede, è proprio l’idea che è stata tradita.

Ridurre l’indice di perequazione, rendere edificabili 1.250.000 metri cubi anziché 1.950.000, permettere la costruzione di 260 appartamenti anziché di 330 (perdoni se le cifre non sono esatte) non significa realizzare il Parco e prospettare una città più vivibile.

In primavera, come cittadini, non le abbiamo chiesto uno sconto del 5%, 10% sulla variante Riccoboni, le domandavamo una cosa differente: il coraggio di un’idea nuova.

Concludo riproponendole la mia delusione per l’occasione che si sta perdendo e il mio personale rammarico nel constatare che, ancora una volta, l’Amministrazione della mia città non vuol essere capace di scelte importanti e coraggiose. Perché mi creda, si tratta quasi esclusivamente di volontà e mi sembra di capire dai fatti che Lei la volontà per cambiare le cose non ce l’ha.

La saluto e la ringrazio per l’attenzione.

Lorenzo Ginestri
pad1062@padovanet.it

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