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Lo Stato oggi è assente...

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(2 Agosto 2011) Enzo Apicella
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Un governo e un Parlamento illegittimi vogliono portare avanti il piano reazionario. Fermiamoli!

(11 Dicembre 2013)

La recente decisione della Corte Costituzionale sul “Porcellum” mette un luce un dato politico inoppugnabile: il Parlamento attuale, e con esso il governo in carica e le più alte cariche istituzionali, sono illegittimi essendo sorti sulla base di una legge elettorale ampiamente anticostituzionale.
Ciò viene ad aggravare quanto da tempo sosteniamo a proposito del governo
Letta-Alfano: un governo senza alcuna legittimità, perché mai eletto dai cittadini italiani, ma imposto dalla Troika UE-BCE-FMI tramite Napolitano.
C’è di più. Un Parlamento delegittimato, con centinaia di membri eletti in spregio alla Costituzione, si prepara ad approvare la modifica dell’art. 138 della Costituzione per spalancare le porte a una Repubblica presidenziale di tipo autoritario.
Cerca di farlo – nel silenzio dei principali media - con la maggioranza di 2/3, per impedire al popolo italiano di far sentire la sua voce attraverso un referendum.
Come se non bastasse, parlamentari che non hanno alcuna legittimità si permettono di impartire quotidianamente lezioni di legalità agli operai che difendono il lavoro, ai disoccupati che lottano contro la fame, a chi rivendica il diritto a un tetto, alla popolazione della Val di Susa che si oppone a un progetto costoso, inutile e devastante. Vergogna!
La situazione è insopportabile e la sua forzata prosecuzione mostra anche ai
ciechi che la borghesia per salvaguardare i suoi interessi e il suo potere sta gettando nel fango l’ordinamento legale che essa stessa ha creato.
La verità è che oggi la classe dominante non può sopravvivere senza violare le
leggi, senza liquidare la Costituzione, senza essere sovversiva. Perché?
Perché la Repubblica parlamentare e le sue regole basilari non sono compatibili con le esigenze del capitalismo monopolistico in crisi profonda, di un sistema marcio che per sopravvivere ha bisogno dell’aumento dello sfruttamento, della corruzione, dei capitali mafiosi, delle guerre di rapina,
dei diktat di un’oligarchia famelica che si arricchisce sempre più sulle spalle della stragrande maggioranza della popolazione.
Si impone una considerazione. La Costituzione democratico-borghese del 1948 è stata il frutto di un compromesso fra classi sociali antagoniste. Ma se una
parte rompe il patto, tutto il patto viene meno.
Il proletariato non può limitarsi alla difesa dell’esistente fatto di mercificazione della forza-lavoro, povertà, degrado, alienazione, devastazione ambientale, guerre ingiuste.
Deve ricostruire i suoi organismi e strumenti di lotta, ritrovare la sua
indipendenza, la sua libertà, la sua unità di azione, il suo diritto alla rivoluzione socialista, per la conquista di un nuovo e superiore ordinamento sociale, di una nuova e superiore legalità basata sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione.
All’interno di questa prospettiva oggi è essenziale dare battaglia per impedire che governo e Parlamento vadano avanti nel loro piano reazionario e antipopolare.
Che la ripresa unitaria delle lotte nelle fabbriche e nelle piazze, che le manifestazioni di massa contro le modifiche costituzionali spazzino via il governo Letta-Alfano, facendo crescere la consapevolezza che solo la rivoluzione socialista, solo un Governo rivoluzionario degli operai e di tutti gli sfruttati porranno fine, una volta per tutte, ai crimini del capitalismo e alla delinquenza dei politicanti borghesi.
L’unità dei comunisti e degli operai d’avanguardia in un combattivo Partito
comunista del proletariato è la questione all’ordine del giorno per dirigere
la lotta di classe degli sfruttati e degli oppressi!

Piattaforma Comunista

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