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il pane e le rose

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Milano: presidio contro i licenziamenti

(14 Marzo 2005)

I responsabili della cooperativa K.C.S. caregiver, che gestiscono la casa di riposo comunale "Giuseppe Gerosa Brighetto" di via Mecenate 96, hanno usato ancora l’arma del ricatto e della paura per asservire ancora di più i soci e le socie lavoratrici che assistono gli anziani.

Non è la prima volta e non sarà purtroppo l’ultima.

E’ stata licenziata un’Ausiliaria Socio Assistenziale con accuse infondate e false !

Assistere gli anziani in Lombardia e a Milano è diventato l’affare più redditizio del momento, cooperative e affaristi d’ogni tipo si sono accaparrati la gestione di questi servizi perché in questo settore finiscono molti investimenti regionali. Un settore che permette di arricchire chi ha buoni appoggi politici e competenze in materia.

La politica liberista di Formigoni, sempre più protesa a favorire gli investimenti privati, ha creato questa situazione che ha trasformando il bisogno d’assistenza e sicurezza per gli anziani bisognosi, in un colossale affare dove tutti possono investire per fare soldi.

Le cooperative sociali nate come funghi, stanno facendo la parte del leone; la maggior parte delle strutture pubbliche è gestita da questi nuovi imprenditori.

Un settore variegato con poca sindacalizzazione, il cui contratto nazionale prevede stipendi minimi con più ore di lavoro rispetto al settore pubblico, o altri dello stesso tipo, con meno diritti e più doveri.

Diritti che diventano sempre più precari se oltre al ricatto del posto di lavoro si aggiunge il ricatto del permesso di soggiorno.

In queste strutture, come alla RSA "Giuseppe Gerosa Brighetto", i soci e socie della cooperativa sono a maggioranza immigrati extracomunitari, sudamericani, africani e dei paesi dell’Est.

Contro di loro si accanisce la dirigenza, chi non rispetta le regole produttivistiche imposte con la forza, e contro chi si oppone alla repressione continua e sistematica, cala la mannaia della repressione.

Controlli per ogni minuto della giornata, sistematici ed antipatici per operatori che assistono anziani ai quali devono trasmettere tranquillità e benessere; nessuna libertà d’espressione tutto è centralizzato dall’alto, dai turni di lavoro alle ferie, ai carichi di lavoro.

Punizioni esemplari per chi cerca di salvaguardare le proprie condizioni di vita e di lavoro.

La qualità dell’assistenza agli anziani con questo stato di cose può solo peggiorare continuamente.

Il licenziamento repressivo deciso dai responsabili della K.C.S. ai danni di un’ausiliaria peruviana va letto in questo modo!

Il presidio d’oggi serve a richiamare l’attenzione dei cittadini e dei parenti, nessuno deve sentirsi estraneo, possiamo migliorare la qualità della vita per gli anziani bisognosi solo se miglioriamo le condizioni di lavoro per gli operatori che li assistono.

NESSUN LICENZIAMENTO DEVE PASSARE
LA DIPENDENTE LICENZIATA VA RIASSUNTA
BASTA CON LA REPRESSIONE E IL RICATTO NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI IMMIGRATI
STESSO LAVORO STESSI DIRITTI



Milano 1-3-05

SLAI-COBAS COOPERATIVA KCS

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