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Pro mutuo mori

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(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
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Vittoria della resistenza e di chi si e’ opposto all’occupazione dell’Iraq

(16 Marzo 2005)

L’annuncio televisivo di Berlusconi sull’inizio del ritiro delle truppe italiane dal prossimo settembre rappresenta un chiaro successo della Resistenza irachena, una conferma lampante della sua forza politica e militare e del suo radicamento popolare.

Il ritiro, benché siano ancora incerti i tempi ed indefinite le modalità, è anche una vittoria del movimento contro la guerra ed in particolare della sua parte più cosciente che si è mobilitata in questi due anni contro l’occupazione.

Quello che è certo è che si tratta di una clamorosa sconfitta del governo italiano. In poche battute televisive Berlusconi ha di fatto smentito due anni di menzogne: da quella sulla “missione di pace”, a quella sulla normalizzazione portata dalle elezioni, fino alla descrizione della resistenza come “terrorismo”.

La Resistenza popolare c’è eccome, ed alla fine il pagliaccio di Arcore ha dovuto tenerne conto anche per cercare di migliorare un pò le sue prospettive elettorali.

L’avventura neocoloniale italiana, perché di questo si tratta, si appresta così a finire con un mesto ritiro. BENE, anzi BENISSIMO.

Berlusconi pensava forse ad una passeggiata abbastanza breve all’ombra dei carri armati americani. Magari, come Mussolini nel 1940, aveva messo in preventivo qualche modesta perdita, giusto per partecipare, sebbene in posizione del tutto subalterna, al tavolo dei vincitori.

Gli è andata male. Dunque BENE, anzi BENISSIMO per la Resistenza irachena e per chi la sostiene.

Naturalmente tutto ciò deve rafforzare la richiesta di ritiro immediato delle truppe. Una richiesta che, comicamente, proprio nel giorno dell’annuncio del capo del governo, l’opposizione di centrosinistra (con l’unica eccezione del PdCI) ha ritenuto di non porre all’ordine del giorno del parlamento.

Berlusconi, Fini e tutti i nostrani servi dell’imperialismo americano pensavano di poter occultare il vero significato della partecipazione ad un’impresa di guerra con la farsa elettorale del 30 gennaio.

Gli è andata veramente male. Ad un mese e mezzo da quell’imbroglio la situazione sul campo non è certo mutata, le componenti su cui dovrebbe reggersi il prossimo governo litigano tra loro, l’apertura del parlamento nato dalla truffa elettorale è stata salutata questa mattina dai colpi di mortaio della guerriglia....

Ora più che mai: CON LA RESISTENZA FINO ALLA VITTORIA!

16 marzo 2005

IRAQ LIBERO – COMITATI PER LA RESISTENZA DEL POPOLO IRACHENO

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