">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale e lavoro)

OSPEDALE UNICO......ADDIO!

(21 Agosto 2015)

carlo Bramezza

Carlo Bramezza

L'inutile tormentone dell'"ospedale unico" del veneto orientale si esaurisce come la bolla di sapone che è stata fin dall'inizio; lo avevamo detto subito che l'argomento sarebbe servito come specchietto per le allodole per far digerire la destrutturazione della sanità pubblica, eppure in molti hanno inseguito l'idea tanto vaga quanto fumosa, perfino tra quei pubblici amministratori che hanno il dovere di governare la "cosa pubblica" senza sperperare inutilmente il denaro di tutti. Negli ultimi due anni Bramezza, Forcolin, Padrin e lo stato maggiore della Lega hanno perseverato col mantra “ospedale unico”; l'irrinunciabilità a questa opera è stata venduta in mille modi, con abile illusionismo mediatico ma altrettanta confusione sui costi e sui benefici in termini di salute! Oggi ognuno di loro è sbugiardato pubblicamente dagli stessi partiti che li hanno insediati; oggi la lega nord sfiducia pubblicamente il direttore generale dell’ulss10 e il vice presidente della regione Forcolin che, da sindaco di Musile si è sempre speso per l’inutile “grande opera”. Li conosciamo bene i leghisti e i loro alleati; nonostante le parole del presidente Zaia, i problemi restano tutti li, come abbiamo detto fin dall’inizio.
Lo ribadiamo: deve essere bloccata l'applicazione delle schede ospedaliere, che legittima irresponsabilmente la separazione delle discipline chirurgiche e mediche tra i due ospedali di Portogruaro e San Donà di Piave distanti tra loro più di 30 chilometri e con tanto di strada dissestata. E' urgente il ripristino del primariato di chirurgia a San Donà di Piave, con la reintegrazione dei posti letto esistenti a fine 2014.

Nel sandonatese, territorio abitato da 100 mila persone, a cui si aggiungono i milioni di turisti estivi, la drastica riduzione delle funzioni chirurgiche più importanti, porterà ad una diminuzione netta di prestazioni in urgenza, con la probabilità sempre più elevata che, nei casi urgenti-complessi, il paziente venga dirottato fuori ulss 10 o addirittura fuori Regione, con rischi esponenziali per la salute e l' aumento insostenibile dei costi sociali dei ricoveri.

L’operazione “ospedale unico” ha avuto un unico scopo : la sanità, in Ulss 10, si è contraddistinta per essere meno universale e ad uso esclusivo di chi ha quattrini da spendere per farsi curare (sono inammissibili gli importi dei ticket di pronto soccorso e sulla ricetta rossa per gli esami di laboratorio) o per chi è disposto a rivolgersi altrove ftrovare risposte ai propri bisogni di salute!

Il disegno reazionario e classista della politica leghista nell’ultimo biennio, supportata di volta in volta dai suoi accoliti locali, si è orientato a smantellare prestazioni e servizi ospedalieri, mettendo a rischio la sicurezza e la qualità dei servizi per la popolazione. Parallelamente veniva potenziata all’inverosimile la casa di cura privata Rizzola, che per sua natura è un’immensa macchina per far soldi, visto che lavora in elezione e i pazienti potenzialmente complessi li tiene ben lontani non essendo attrezzata per gestire le urgenze.

Dal momento dell’insediamento dell’ arrogante dirigenza Bramezza, alla popolazione del veneto orientale veniva imposto l’impoverimento graduale dei reparti ospedalieri, obbligando la gente a curarsi altrove vista la precarietà e l'insufficienza delle prestazioni garantite.

Crediamo quindi, ci siano tutte le condizioni per chiedere le dimissioni dell’attuale dg dell’ulss10 e del vice presidente del Veneto Forcolin per imprudenza e imperizia nella gestione delle informazioni all’opinione pubblica e nella valutazione tecnica del contesto; qualcuno dovrà pur pagare di tasca propria l’infondatezza di idee e proclami la cui conseguenza diretta è stata l’ espropriazione del diritto alla salute di qualità per migliaia di persone!

Partito comunista d’Italia Veneto orientale

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Sanità pubblica: rottamare per privatizzare»

Ultime notizie dell'autore «Comunisti Italiani»

7704