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Bell'Italia amate sponde

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(16 Maggio 2009) Enzo Apicella
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha reiterato al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, la richiesta di porre fine alla prassi del respingimento di migranti dalla Libia.

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(La tolleranza zero)

#WelcomeRefugees in Verona.

(30 Novembre 2016)

circolo pink

Ieri una trentina di richiedenti asilo di nazionalità eritrea attualmente ospitati a Costagrande, sopra Avesa provincia di VR, hanno inscenato una protesta in città bloccando il traffico a Lungadige Pasetto.

Protesta originata dai ritardi con cui vengono gestite le richieste di ricollocamento in altri paesi europei. Il prefetto ha poi ricevuto una delegazione dei partecipanti alla protesta. Su L’Arena di oggi è uscita un’intera pagina sull’evento, un articolo di cronaca e uno di commenti. Si va da Flavio Tosi “Fuori dal programma di protezione e via da Verona chi occupa le strade” al suo ex partito, la Lega, con l’europarlamentare Lorenzo Fontana “Vanno denunciati e rimpatriati” e il segretario provinciale Paolo Paternoster che parla di “finti profughi” da Massimo Giorgetti, attuale Forza Italia “L’Italia non piace ai profughi? Ne siamo felici, andatevene pure” a Verona ai veronesi, vicina a Forza nuova, fino a Forza Nuova stessa e agli integralisti suoi alleati di Christus Rex “Oggi si dimostra l’impossibilità di integrazione da parte di centinaia di clandestini, ammassati in una tenuta collinare senza far nulla, in nome dell’accoglienza-business”.

Il Circolo Pink ritiene che i contenuti e i toni di tali esternazioni siano un abominio storico, politico, sociale e umano, che ricorda tempi tristissimi, e che sia assolutamente il caso di intervenire non solo nel merito, dato che le dichiarazioni riportate dal quotidiano locale dimostrano, oltre ad una buona dose di razzismo, anche un’estesa ignoranza, ma anche sul modo di fare informazione. Prendere in considerazione soltanto le opinioni della destra da Tosi, che per inciso sta facendo campagna per il sì ma su tali questioni torna all’ovile, in là verso destra, senza spiegare nulla dei meccanismi reali che governano a suon di legge queste situazioni significa non soltanto fare cattiva informazione ma quasi incitare a sentimenti di ostilità nei confronti di queste persone e delle istituzioni che le tutelano, impressione che ci sembra confermata dal tono dei commenti presenti sul web (per non parlare di quelli ascoltati nei bar cittadini).

Pensiamo invece che tra i doveri di chi svolge attività giornalistica ci sia anche quello di contribuire allo sviluppo di culture di civiltà, accoglienza, confronto, attenendosi al principio del diritto alla non discriminazione, come previsto anche dal codice deontologico della categoria.

PINK VERONA

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