">
Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro (Visualizza la Mappa del sito )
(20 Giugno 2017)
La risposta dell’assessore Andrea Mazzillo all’interrogazione di Stefano Fassina sulla chiusura dei residence evidenzia le difficoltà con le quali l’Amministrazione capitolina procede sulle politiche abitative. Dopo sei mesi, questa risposta, con la scadenza dei contratti C.a.a.t. alle porte e senza dare direttive pratiche in merito ci sembra poco esaudiente. Il Comune dichiara in sostanza di aver necessità di studiare ancora la questione. L’Assessore riconosce la necessità di 10.000 appartamenti di edilizia sociale per superare la questione urgente di Roma, ma non propone alcun programma per procedere con l’attuazione. Nonostante le promesse non ha ancora incontrato i sindacati degli inquilini per ascoltare le loro proposte. Noi ne abbiamo di molto concrete, prima fra tutte l’immediata assegnazione degli otre 150 appartamenti dell’ATER vuoti.
L’Assessore conferma che l’unico mezzo, ad oggi disponibile, per l’uscita delle famiglie dai cosiddetti residence è il “Buono casa”. Uno strumento per il quale non mancano le risorse ed è risultato efficace, se solo fosse ben presentato e concertato dagli assessorati. Ad oggi però non ci risulta alcun tentativo di ricerca di alloggi da parte dell’Amministrazione che potrebbe coinvolgere invece Enti e patrimonio pubblico.
Fabrizio Ragucci della segreteria di Roma Unione Inquilini spiega: “Di circa 100 Buoni Casa registrati al Dipartimento per le politiche abitative ben 50 sono stati seguiti dall’Unione Inquilini. Siamo riusciti ad abbattere la diffidenza iniziale, ma abbiamo bisogno di supporto da parte del Comune di Roma perché il progetto possa essere applicabile su larga scala. Dall’Unione Inquilini mettiamo a disposizione tutta la nostra esperienza per poter effettuare le analisi scientifiche di cui il Comune ha bisogno, per accelerare sui tempi, e le nostre capacità nella riuscita del progetto.”
Unione Inquilini
5513