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Ventiquattro ore senza di noi

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(1 Marzo 2010) Enzo Apicella
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(L'unico straniero è il capitalismo)

Il Governo contro il diritto di voto agli immigrati

(8 Agosto 2005)

Il Consiglio dei Ministri ha annullato la delibera del Consiglio comunale di Genova che prevedeva l’estensione del diritto di voto, attivo e passivo, ai cittadini immigrati per le elezioni comunali e di circoscrizione.

Questa grave iniziativa segue di pochi giorni quella del Consiglio di Stato che, su richiesta del ministro dell’Interno Pisanu, aveva bloccato analoghe iniziative dei altri comuni come quello di Torino.

La decisione “straordinaria” del governo rappresenta un pesante intervento contro i diritti degli immigrati e contro l’autonomia di diverse amministrazioni comunali che stanno procedendo in questi mesi ad predisporre delibere sulla concessione del diritto di voto agli immigrati.

Il Governo ha giustificato formalmente l’iniziativa, che di fatto è in contraddizione con il tanto sbandierato federalismo, per “illegittimità e a tutela dell’unità dell’ordinamento”.

Il ministro delle Riforme Calderoli (Lega), come sempre, è intervenuto in maniera diretta: "non abbiamo dato uno schiaffo al federalismo ma uno schiaffo all’illegalità e a quelli che pensano che i terroristi sono ’compagni che sbagliano’.

Emergono chiare le ragioni dell’accanimento di questo Governo nei confronti dei cittadini e lavoratori immigrati, oltre al razzismo istituzionale della Legge Bossi-Fini siamo di fronte ad una campagna politica che vuole rilanciare all’infinito l’allarme immigrazione come pericolo sociale e addirittura di tipo terroristico.

Sono chiari anche i fini “elettorali” del soffiare sul fuoco delle paure e dell’insicurezza dei cittadini, dell’indicare il “nemico” straniero da poter sfruttare nel lavoro, regolare e irregolare, da tenere sotto il costante ricatto dell’arresto e dell’espulsione, calpestando così ogni minimo diritto giuridico nel nostro paese.

Di fronte ad una realtà sociale come la nostra, riteniamo che il riconoscimento del diritto di voto agli immigrati sia un passo necessario per ripristinare un reale ordinamento democratico.

Tutti i cittadini residenti in Italia, nati nel nostro paese o immigrate, devono avere uguali diritti politici e sociali, nel lavoro e nella vita.

Il movimento antirazzista deve respingere con forza questo attacco, rilanciando, come deciso all’assemblea di Bari, la propria mobilitazione per la chiusura dei CPT, per l’abolizione della Legge Bossi-Fini, per il riconoscimento dei diritti e delle libertà agli immigrati.

RdB/CUB Immigrati

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