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(27 Marzo 2019)
E' di un'ora fa la notizia data dal Viminale che un gruppo di migranti ha dirottato un mercantile che li stava riportando in Libia.
Dirottare con la forza una nave che ti ha soccorso è un atto di pirateria, ma si può condannare chi reagisce perché viene riportato in un paese che non rispetta i diritti umani per gli stranieri che transitano dal suo territorio, rischiando violenze e torture?
Il problema è che l'Italia con il governo Pd e con il governo M5S-Lega ha invece fatto accordi con la Libia e considera lo stato libico, nella sostanza inesistente, un interlocutore affidabile. Ma nei campi profughi in Libia gli stranieri talvolta subiscono trattamenti disumani e torture.
Però anche tutti noi, che ci consideriamo pacifisti, abbiamo rimosso il problema Libia, dove l'Eni prosegue i suoi affari, dove l'Italia ha bombardato senza che ci fosse un'opposizione visibile nel paese, e nei nostri ambienti c'è chi continua ad essere indulgente con il M5S ed ostile ai migranti.
Così la disastrosa guerra libica del 2011 non viene messa sul banco degli imputati come meriterebbe e come oggi nel 2019 sarebbe facile collocare.
Marco Palombo
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