">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

L'Islanda riconosce lo Stato Palestinese

(3 Dicembre 2011) Enzo Apicella
Martedì scorso il parlamento islandese ha votato a favore del riconoscimento dei Territori Palestinesi come stato indipendente.

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

Il "giallo" della parole di Sharon all'Onu

(21 Settembre 2005)

Gli osservatori internazionali più esperti sanno bene che "il diavolo si nasconde sempre nei dettagli". Il discorso pronunciato dal premier israeliano Sharon all'assemblea generale dell'ONU ne è la conferma. Abbiamo letto i commenti positivi ad alcuni passi del suo discorso, in modo particolare quando si sarebbe riferito al diritto all'esistenza di uno Stato palestinese. Se i commenti della stampa israeliana sono stati definiti "entusiasti" (ad eccezione di quella vicina alla destra del Likud), anche la stampa italiana ed europea ha scelto la stessa valutazione. Eppure proprio tra le righe dei resoconti dei corrispondenti delle varie testate, potrebbe "nascondersi il diavolo".

Ariel Sharon all'ONU è intervenuto nella propria lingua madre - l'ebraico - il compito dei traduttori si così rivelato decisivo per tradurre e spiegare al resto del mondo le parole di Sharon. Molti corrispondenti hanno riportato le sue parole come "diritto ad uno Stato Palestinese" (Corriere, La Repubblica), ma altre corrispondenze (La Stampa, il Messaggero) hanno riportato una traduzione significativamente diversa delle parole di Sharon, secondo cui egli avrebbe parlato di "entità nazionale e sovrana" e non di "Stato".

I più esperti sanno che già le parole di Lord Balfour all'inizio del XX secolo ("il diritto ad un focolare ebraico in Palestina") , diedero sponda a fraintendimenti che hanno spianato la strada ad un conflitto sanguinoso. Chi ha esperienza di Medio Oriente sa bene che una parte del mondo e delle organizzazioni arabe o islamiche non riconoscendo l'esistenza dello Stato di Israele non lo chiamano come tale ma lo definiscono "entità sionista". Contro questa negazione la autorità israeliane protestano in tutte le sedi internazionali.

Diventa allora importante sapere con precisione le parole dette da Ariel Sharon, se cioè ha in mente uno "Stato palestinese" o una "entità nazionale palestinese". Quando gli accordi di Oslo nel 1993 consentirono la nascita della "Autorità Nazionale Palestinese", molti pensarono che si fosse ormai ad un passo dalla realizzazione del sogno di trenta anni di lotta di liberazione del popolo palestinese. Ma ogni volta che l'ANP annunciava di voler proclamare finalmente l'indipendenza dello Stato Palestinese, le autorità israeliane minacciavano l'intervento militare, cosa che è poi avvenuta concretamente con la feroce repressione della seconda Intifadah. Resta dunque un "diavolo" nei dettagli delle parole di Sharon che va eliminato al più presto. Anche perchè sul negoziato per arrivare ad una pace giusta in Palestina pesano non solo parole che possono fraintese, ma pesano anche quelle dette esplicitamente (Gerusalemme capitale unica ed indivisibile di Israele) e i fatti concreti come l'aumento degli insediamenti coloniali israeliani in Cisgiordania.

E' ancora presto per tessere le lodi di Ariel Sharon o per abbassare la guardia nella solidarietà con il popolo palestinese nella lotta per il raggiungimento dei suoi obiettivi legittimi: uno Stato indipendente con Gerusalemme Est come capitale, il riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi, il diritto all'acqua e alla terra. I palestinesi ormai riconoscono da tempo il diritto all'esistenza di Israele (da Algeri nel 1988 per essere precisi). Possiamo essere sicuri che anche per la leadership israeliana sia così?

il Forum Palestina
http://www.forumpalestina.org

2463