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ALITALIA LA SORPRESA DI PASQUA: ALI-PICCOLA E SMEMBRATA?

(11 Aprile 2020)

cubcastrasp

Come nelle migliori tradizioni in prossimità del traguardo il confronto istituzioni-sindacati-azienda su Alitalia si blinda pericolosamente, innescando la sagra delle conferme e delle smentite su quanto si è detto e sostenuto nelle riunioni.

Eppure la vicenda era iniziata diversamente e tutto lasciava presagire che le convocazioni sul futuro della Compagnia di Bandiera, sul suo assetto societario e proprietario, sugli organici e sulle prospettive industriali rimanessero allargate e inclusive, per garantire il miglior esito possibile ad un confronto tanto delicato, quanto complesso.
Ma la realtà ha tradito le aspettative, oltre che le promesse.
In ogni caso è grave la mancanza di trasparenza sia sul rinnovo della cigs, questione che mette a rischio la tenuta economica di migliaia di famiglie di lavoratori AZ (..la Direzione Ammortizzatori Sociali del Ministero del Lavoro si è ampiamente incartata non vedendo ciò che era evidente!) sia sul programma di interventi che il Governo intende predisporre per Alitalia, come anche per il comparto aereo-aeroportuale.
Sulla Compagnia di Bandiera è però urgente e doveroso che il Governo risponda su:
. Quale sarà la flotta della new-co?
. Quanto personale sarà imbarcato nella nuova Compagnia di Bandiera?
. Come sarà l’assetto societario dell’Alitalia a partire da maggio?
E’ inaccettabile che il Governo, approfittando del fatto che la categoria sia costretta all’immobilismo, continui a mantenere celate le sue intenzioni ed i suoi progetti sul futuro di Alitalia e, di conseguenza, sul resto del comparto aereo-aeroportuale.
La Cub Trasporti ed AirCrewCommittee a conferma di quanto sostenuto finora su Alitalia, ritengono:
. La necessità per il Paese
di una Compagnia di Bandiera è innegabile e la nazionalizzazione di Alitalia resta l’unica soluzione ma il rilancio va garantito con i dovuti investimenti;
. il ridimensionamento della flotta AZ, peraltro già ridotta di recente, mette a rischio la futura ripartenza della Compagnia di Bandiera, quando il mercato del trasporto aereo italiano (..e non solo!), offrirà opportunità di espansione a chi si farà trovare pronto a coglierle;
. il personale AZ, la cui professionalità e know-how rappresentano il vero patrimonio di Alitalia, peraltro a costi più che concorrenziali, deve essere assunto per intero nella new-co, se davvero si vuol rilanciare la Compagnia di Bandiera e non si sta preparando il pacchetto regalo per il concorrente di turno, scaricando una fetta consistente della forza lavoro;
. lo smembramento del comparto di terra di Alitalia, puntualmente ventilato (...e finora respinto!) nelle pieghe dei Piani della miseria attuati, aumenterebbe i posti di lavoro per dirigenti e membri dei vari CDA che si costituiranno ma non comporterà alcun vantaggio per l’Alitalia del futuro che dovrà acquistare a costi che inevitabilmente lieviteranno i servizi necessari.
E’ evidente che qualsiasi altra soluzione, per quanto si possa ammantare di promesse, ipotecherebbe qualsiasi ipotesi di rilancio di Alitalia e dell’intero settore aereo-aeroportuale: è paradossale che a compierla sarebbe l’investitore pubblico.
Su Alitalia si sta definendo il modello che il Governo intende adottare per ridefinire il futuro assetto industriale italiano:

È INDISPENSABILE PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO, SENZA TRADIRE E SMENTIRE LE PROMESSE NELL’INTERESSE DEL PAESE, DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI.

Roma 10.4.2020

C.U.B. TRASPORTI
AIRCREWCOMMITTEE

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