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(4 Agosto 2012) Enzo Apicella

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(Il saccheggio del territorio)

TAV: la parola ai cittadini della Val di Susa

Un referendum per decidere

(22 Novembre 2005)

La vicenda della contestazione del progetto TAV in Piemonte è emblematico di come i processi politici e amministrativi spesso contraddicono quanto affermato nelle dichiarazioni di principio.

Dagli anni ’90 ad oggi abbiamo assistito ad uno sviluppo del decentramento amministrativo, prima con la legge 142/90 e poi con la legge 59/97 e la riforma del Titolo V della Costituzione che hanno trasferito a regioni ed enti locali gran parte delle competenze un tempo dello Stato.

Ora tale processo è sfociato addirittura nella sua esasperazione (devoluzione) contenuta nell’attuale controriforma costituzionale, che è un mix di autoritarismo e di neoregionalismo a favore delle regioni più ricche. Eppure di elementi positivi nel decentramento riportato ad una corretta funzionalità ve ne sono tanti soprattutto per i cittadini.

In primo luogo occorre una informazione che spesso è mancata sulla trasparenza amministrativa e il diritto di accesso ancora non applicato correttamente dalle amministrazioni locali (Carte dei servizi) si pensi agli URP (Uffici relazioni con il pubblico) che dovrebbero essere il tramite per favorire l’interscambio di informazione tra cittadini e amministrazioni.

Si pensi all’uso del Difensore Civico come garante della corretta amministrazione a cui rivolgersi in caso di abusi.

Per tornare alla vicenda TAV credo che spetti ai cittadini e agli abitanti del territorio in questione pronunciarsi sul progetto.

Per questo ritengo che gli abitanti della Val di Susa dovrebbero subito avviare una raccolta di firme tra i cittadini e chiedere all’amministrazione regionale di indire un referendum il cui esito sia vincolante ai fini del progetto.

La democrazia è un bene prezioso e il potere politico deve essere sempre vincolato al rispetto delle decisioni della maggioranza, anche quando queste non piacciono.

Bruno Pierozzi – Spi Cgil nazionale

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