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Il WTO, gli OGM e lo Spettro del Predominio Totale

Le regole del WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) impongono il libero mercato nel settore agro-industriale, al di là degli interessi sanitari nazionali

(7 Aprile 2006)

In febbraio, un’Organizzazione privata con poteri speciali sull’industria, sul commercio e sull’agricoltura mondiali, ha emesso una Stesura Preliminare di un Progetto che detta le norme per regolare un caso che va avanti da tre anni. Il caso era stato sollevato dall’Amministrazione Bush, nel maggio 2003, avverso alle direttive dell’Unione Europea (UE) che impedivano la diffusione di piante e alimenti geneticamente modificati. La decisione del WTO, che ha visto la stesura finale nel dicembre 2005, avrà sulla vita e sulla morte di questo pianeta più influenza di quello che possiamo prefigurare.

L’ordinanza veniva emessa da una commissione giudicante speciale, a tre componenti, dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, in Svizzera, a Ginevra. La decisione del WTO aprirà le cateratte all’introduzione obbligata di piante e prodotti alimentari geneticamente modificati, gli OGM, od organismi geneticamente modificati come sono tecnicamente noti, nella regione dalla produzione agricola più importante nel mondo, l’Unione Europea. Il caso è stato sollevato presso il WTO attraverso una formale protesta promossa dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Argentina, tre dei paesi del mondo più inquinati dagli OGM.

La giuria del WTO a tre giudici, presieduta da Christian Haberli, un burocrate di medio livello dell’Ufficio Svizzero per l’Agricoltura, ha decretato che l’UE aveva applicato, fra il giugno 1999 e l’agosto 2003, 'de facto', una moratoria sulle approvazioni dei prodotti OGM, in contraddizione con le dichiarazioni di Brussels sulla non esistenza di tale moratoria. I giudici del WTO arguivano che l’UE era “colpevole” di non dare corso alle norme stesse UE, producendo una “indebita dilazione” agli obblighi derivanti dal WTO.

La commissione giudicante riservata del WTO ha anche stabilito, secondo un documento trapelato all’esterno, che in termini di misure peculiari di prodotto, l’adempimento della ratifica formale del governo UE per piantare specifiche piante OGM era stata parimenti indebitamente dilazionata nei casi di 24 su 27 tipici prodotti OGM, che la Commissione Europea a Brussels aveva in precedenza stabilito.

La commissione giudicante del WTO ha raccomandato che il WTO Dispute Settlement Body (DSB) – la Struttura del WTO per la Risoluzione delle Controversie, il poliziotto del commercio mondiale, faccia appello all’UE perché riconduca le sue procedure “nella conformità con i suoi obblighi secondo gli accordi SPS (Provvedimenti Sanitari e Fitosanitari) del WTO”. La mancanza di conformità alle richieste del WTO può avere come risultato ammende annuali per centinaia di milioni di dollari.

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SPS sta per Sanitary and Phytosanitary Measures (Misure Sanitarie e Fitosanitarie). All’apparenza questo suona come se i problemi di ordine sanitario facessero parte delle considerazioni del WTO. La realtà è tutto l’opposto. Solo standards minimi sanitari devono essere applicati secondo le norme del libero commercio del WTO, e quei Paesi che vogliono mettere in atto qualcosa di più restrittivo, come il bando dell’UE alle importazioni dagli USA di carni di bovini alimentati con ormoni, possono essere ritenuti dal WTO non in regola e colpevoli di una “indebita limitazione al commercio”.

Oggi, l’UE deve pagare una ammenda di 150 milioni di dollari all’anno per mantenere il suo bando sulla carne bovina USA trattata con ormoni. In effetti, le norme del WTO fanno preminenti gli interessi di libero mercato del settore agro-industriale sugli interessi sanitari nazionali. Questo significa, de facto, che la Commissione Europea deve completare il suo processo di ratifica per le 24 richieste in sospeso per coltivazioni OGM in Europa, una volta che l’ordinanza finale sia stata messa a punto al più tardi quest’anno.

Questo comporterà un’alluvione di nuovi prodotti OGM nell’agricoltura dell’UE. Monsanto, Syngenta e altre multinazionali dell’OGM si sono già avvantaggiate delle leggi nazionali lassiste dei nuovi paesi membri dell’UE, come la Polonia, per dare il “calcio alla porta” per l’ingresso degli OGM. Ora, per costoro, tutto diventerà più facile. I governi favorevoli agli OGM, come quello della Angela Merkel in Germania, possono dichiarare che stanno solo seguendo le “disposizioni” del WTO.

Qual’è il senso vero di questa ordinanza del WTO, supponendo che questa rimanga com’è nella sua stesura conclusiva di dicembre? Questa rappresenta un importante, pericoloso cuneo nell’agricoltura Europea, in modo largo libera da OGM, permettendo alle potenti multinazionali dell’industria agro-alimentare, come la Monsanto, Dow Chemicals o DuPont di passare come uno schiacciasassi sugli sforzi nazionali o regionali per arrestare la marcia degli OGM. Per questa ragione, potenzialmente si tratta della decisione più pregiudizievole nella storia degli accordi sul commercio mondiale.

Una questione strategica per Washington

Innanzitutto, il caso è stato portato davanti alla Organizzazione Mondiale del Commercio attraverso una relazione dell’Amministrazione Bush nel maggio 2003, proprio quando l’occupazione militare dell’Iraq stava entrando in una nuova fase. Il Presidente degli USA aveva tenuto una insolita conferenza stampa per dichiarare al mondo che gli Stati Uniti stavano accusando formalmente l’Unione Europea, imputando alla “moratoria” UE sull’approvazione degli OGM di essere la causa della fame in Africa. La sua logica contorta argomentava che fino a quando un’area industrializzata importante come l’Unione Europea resisteva nell’introdurre piantagioni OGM in casa propria , induceva i governi Africani scettici a rafforzare la loro resistenza verso gli aiuti alimentari USA, sotto forma di raccolti di messi OGM. Questo, accusava Bush, era la causa di una inutile “fame” in Africa, visto che alcune nazioni avevano rifiutato gli aiuti alimentari USA, consistenti in eccedenze di raccolti OGM.

Il problema della rottura delle barriere di resistenza dell’Unione Europea alla proliferazione di colture OGM è stata una questione della più alta priorità strategica per questa politica di controllo messa in atto da Washington a partire dal 1992, quando l’allora Presidente George H.W. Bush, padre dell’attuale Presidente, emanava un’Ordinanza Esecutiva che proclamava le piante OGM, come la soia o il grano OGM, di essere “sostanzialmente equivalenti” al grano o alla soia consueti, e, quindi, non erano necessari studi o prove speciali sulla sicurezza e la precauzione per la salute.

Questa ordinanza del Presidente Bush sulla “sostanziale equivalenza” nel 1992 apriva le cateratte alla diffusione senza regole di OGM nel panorama dell’agricoltura Americana. Come base della sua relazione del 2003 al WTO contro l’Unione Europea, Washington, per conto degli interessi agro-industriali di Monsanto, Dow, DuPont ed altri, accusava l’UE di violare la dottrina Americana della “sostanziale equivalenza”!

Per tutto il tempo in cui la seconda regione del mondo più potente nel commercio di prodotti agricoli, l’UE, resisteva decisamente all’introduzione di colture OGM senza sperimentazione, la diffusione globale della rivoluzione OGM risultava azzoppata. Per i decenni passati, mandare in frantumi il sistema UE di protezione domestica in agricoltura, centrato intorno al Programma Comunitario Agricolo, è stato un obiettivo strategico, politico e commerciale, del Governo degli USA e dell’industria agro-alimentare Statunitense. La creazione del WTO nel 1995, un risultato del negoziato Uruguay Round del GATT (Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio) sulle questioni commerciali per tutti gli anni Ottanta, ha aperto la possibilità in prima battuta di costringere l’UE ad abbassare le proprie difese, sotto la minaccia USA di sanzioni.

Il processo segreto nel retroscena del WTO

Quando l’ordinanza finale della Commissione del WTO verrà pubblicata e resa ufficiale nel dicembre prossimo, dopo aver assunto variazioni di scarso rilievo nell’ordinanza preliminare di 1.050 pagine del 7 febbraio 2006, andrà a decadere il più importante ostacolo alla diffusione globale di alimenti geneticamente modificati, largamente non sperimentati e altamente instabili. Questa diffusione diverrà inarrestabile, come è successo negli USA, a meno che la pressione politica delle popolazioni Europee scettiche costringa la Commissione Europea a pagare un’ammenda o una sanzione al WTO, invece di accondiscendere alle richieste pressanti del WTO.

É importante chiedersi cosa sia questa organizzazione, il WTO, che esercita un tale straordinario potere sulle leggi delle nazioni? Qual è il suo mandato e chi controlla le sue politiche?

I negoziati sul commercio mondiale, con l’instaurarsi del sistema monetario postbellico di Bretton Woods, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sono stati sottoscritti attraverso un General Agreement on Tariffs and Trade - Accordo Generale sulle Tariffe e sul Commercio (GATT), una serie di accordi commerciali su questioni specifiche tra le nazioni membri interessate. Nel settembre 1986, sotto la pressione guidata dagli Stati Uniti, veniva avviato il negoziato Uruguay Round del GATT, a Punta del Este, Uruguay. Il risultato era la creazione di una nuova potente agenzia internazionale privata, il WTO.

Alla fine del 1994, il Congresso degli USA votava che gli Stati Uniti diventassero membri del WTO, la nuova organizzazione permanente sul commercio stabilita dal GATT con l’Uruguay Round. Non vi era stato quasi dibattito. A Washington era chiaro che gli USA dovevano esercitare il predominio sulla nuova organizzazione. A differenza del GATT, che non aveva poteri di costrizione e che richiedeva il voto unanime dei membri per le sanzioni, il WTO avrebbe avuto i poteri di imporre pesanti sanzioni e obblighi. Cosa più importante, quando si prendevano decisioni, questo avveniva nella segretezza, senza alcuna supervisione democratica. Le più cruciali decisioni della vita economica del pianeta dovevano essere assunte a porte chiuse al quartier generale del WTO, a Ginevra, o a Washington e Brussels. Il WTO poteva scegliersi i suoi “esperti”, quando li riteneva idonei, ed ignorare qualsiasi evidenza, quando ciò veniva ritenuto opportuno. Nella controversia sugli OGM con l’UE, all’inizio, tre dei quattro esperti scientifici scelti erano di istituzioni degli Stati Uniti o del Regno Unito, le due nazioni più favorevoli agli OGM.(1)

Due anni prima, nel 1992, alla Convenzione dell’ONU a Rio sulla Diversità Biologica (CBD), 175 governi aderenti all’ONU firmavano una convenzione sulla manipolazione e sul trattamento in sicurezza degli OGM, un voto importantissimo della comunità mondiale per mettere sotto esame gli impatti sanitari ed economici dell’agricoltura OGM, prima che potesse essere consentita in un paese. Il Governo USA del Presidente George Bush Sr. si opponeva aggressivamente contro la CBD, con la motivazione che un Protocollo sulla Biosicurezza non era necessario. Bisogna considerare anche che, secondo l’accordo CBD, una nazione poteva proibire le importazioni degli OGM..

L’industria degli OGM, con a capo Monsanto, DuPont e Dow degli Stati Uniti, sabotava questo accordo. Un gruppo di sei Paesi che controllano il mercato mondiale del Biotech o degli OGM - Canada, Argentina, Uruguay, Australia, Cile ed USA – imponeva una clausola nel testo della CBD che avrebbe subordinato il Protocollo sulla Biosicurezza al WTO. Costoro pensavano che limitare il commercio sulla base di interessi di una biosicurezza “non comprovata” doveva essere considerato come “una barriera commerciale”, secondo le normative del WTO!

Il tradizionale principio di precauzione impone che di un nuovo prodotto innanzitutto si deve dimostrare la sicurezza, prima di immetterlo sul mercato. Invece, la norma del WTO, imponendo l’onere della prova non sul produttore di un nuovo prodotto OGM, ma sulle potenziali vittime, stornava dal suo capo i principi di prudenza e di sicurezza della salute. Alla fine, gli USA demolivano il Protocollo sulla Biosicurezza, rifiutando di includervi la soia e il grano, il 99% di tutti i prodotti OGM, riducendo il Protocollo quasi senza valore rispetto alle problematiche sulla salubrità degli OGM.

Il WTO serve come arma per la coalizione di Washington con i potenti colossi privati degli OGM, guidati dalla Monsanto. All’inizio del 1992, su consiglio della Monsanto e delle compagnie giganti per gli OGM emergenti negli USA, Bush decretava che le sementi geneticamente modificate erano “sostanzialmente equivalenti” alle sementi ordinarie, per la soia, il grano e altro. Come “sostanzialmente equivalenti”, le sementi OGM non richiedevano speciali controlli o test sanitari prima di essere immesse sul mercato. Questo era cruciale per il futuro della Monsanto e delle lobby degli OGM.

Con l’Ordinanza Esecutiva Presidenziale, gli USA avevano definito le sementi OGM non pericolose e quindi non era necessaria una regolamentazione per la salute e la sicurezza. Venivano assicurati questi principi riportandoli nel nuovo WTO, sotto la forma dell’Accordo Sanitario e Fitosanitario (SPS) del WTO, che stabiliva che “gli standard e le misure sugli alimenti avevano come obiettivo la protezione della gente da piante infestanti o da animali che potenzialmente potevano essere usati come una deliberata barriera al commercio”. L’accusa degli Stati Uniti contro l’Unione Europea nell’attuale disputa sugli OGM ha imputato all’UE di violare l’accordo SPS del WTO.

Altre norme del WTO nell’Accordo sulle Barriere Tecnologiche al Commercio (TBT) proibiscono ai Paesi membri di mettere in atto standard o sistemi di controllo domestici, normative sulla sicurezza alimentare, standardizzazione dei prodotti, definendo tutto ciò una “indebita barriera commerciale”.

L’impatto di queste due Ordinanze del WTO, sotto mandato USA, comporta che Washington ha la possibilità di minacciare qualsiasi governo che ponga restrizioni alle importazioni di piante OGM, in quanto gli OGM possono costituire una minaccia alla salute e alla sicurezza delle loro popolazioni, e questo deve essere considerato come una violazione delle regole del WTO sul libero commercio!

Questo è quello che il Governo degli Stati Uniti, nell’interesse delle sue private corporations dell’industria agro-alimentare, ha fatto contro le restrizioni Europee sugli OGM.

Secondo le Barriere Tecnologiche Commerciali del WTO, gli USA hanno argomentato di non etichettare le piante OGM come veniva richiesto, in quanto piante che “sostanzialmente non erano state trasformate”, ad esempio, da soia,da grano o da altre piante normali, o non geneticamente modificate. Per convenienza si fingeva di ignorare che Washington nel contempo insisteva che gli OGM, prodotti da processi di ingegneria genetica, sono sufficientemente trasformati, quindi NON equivalenti, per essere brevettati come “originali”, e quindi protetti dai WTO TRIPS, i diritti di brevetto sulla proprietà intellettuale.(2).

L’Accordo sull’Agricoltura

Il cuore dell’Organizzazione WTO è l’Accordo del WTO sull’Agricoltura (AoA), che sotto la lana di pecora del “libero commercio” nasconde il lupo del potere monopolistico privato dell’agro-industria degli OGM. Sotto le norme dell’AoA, dal 1995 i paesi più poveri in via di sviluppo sono stati costretti ad eliminare i contingenti di importazione e a eliminare le tariffe protettive, mentre nello stesso tempo l’Amministrazione Bush votava l’incremento dei sussidi agli agricoltori Statunitensi per 80 miliardi di dollari.

L’effetto risultante è stato quello di permettere al potente monopolio dei cinque giganti del commercio delle granaglie - Cargill, ADM, Bunge, Andre (in passato) e Louis Dreyfus - di aumentare drammaticamente le esportazioni sottocosto di prodotti alimentari in tutto il mondo, mandando in rovina milioni di piccole imprese agricole a conduzione familiare coinvolte nel processo, mentre venivano massimizzati i loro profitti di grandi imprese private.

L’AoA del WTO non tiene in conto della realtà dei mercati dell’agricoltura, che sono qualitativamente differenti dai mercati, per dire, delle automobili o dei CD. L’agricoltura, la sicurezza e la salubrità degli alimenti nell’ambito di un paese sono al cuore della sovranità nazionale, e sono un impegno per i propri cittadini a supportare le condizioni di base della vita. L’agricoltura, a questo riguardo, è senza uguali, assieme al diritto all’acqua.

L’AoA è stato scritto dai giganti dell’agro-industria a dominio USA, come Cargill, ADM, Monsanto e DuPont, per servire i programmi di queste compagnie private globalmente sovranazionali, il cui unico scopo è di massimizzare i profitti e il monopolio dei mercati, senza tener conto delle conseguenze sugli uomini. Il loro obiettivo è il dominio del mercato globale dell’agricoltura da 1 bilione (mille miliardi) di dollari. L’effettivo autore dell’AoA del WTO è stato Daniel Amstutz, un ex Vice Presidente di Cargill Grain, che è stato a suo tempo a Washington, presso l’Ufficio di Rappresentanza all’Estero del Commercio USA, prima di ritornare al commercio delle granaglie. (3)

Chi controlla il WTO?

Il controllo sostanziale delle decisioni del WTO, decisioni che hanno i pieni poteri del diritto internazionale e possono costringere i governi ad abrogare le leggi locali sulla salute e sulla sicurezza, è esercitato da un cartello globale dell’industria agro-alimentare, incentrato sugli Stati Uniti, per tutelare gli interessi privati. Non esistono controlli pubblici o democratici sul potere del WTO. Sulla carta, le norme del WTO sono costruite con il consenso di tutti i 134 paesi membri. In realtà, quattro sono le nazioni, con alla testa gli Stati Uniti, che decidono su tutte le questioni importanti che riguardano l’agricoltura e altri commerci. Come nel Fondo Monetario Internazionale e nella Banca Mondiale, Washington esercita il controllo decisivo dietro le scene. E fa così anche nell’interesse del cartello privato dell’agro-industria.

I quattro paesi che controllano il WTO, noti anche come i paesi QUAD, sono gli USA, Canada, Giappone e l’Unione Europea. Sul QUAD, a loro volta, i giganti multinazionali dell’industria agro-alimentare esercitano influenza di controllo, più evidentemente a Washington.

Il WTO è designato ad imporre i desiderata delle grandi compagnie private sulla volontà legittimata democraticamente di intere nazioni e di governi debitamente eletti. Il WTO ha una missione: imporre le regole del “libero mercato”, un programma che in nessun modo è autenticamente “libero”, ma piuttosto dà seguito alle esigenze dei colossi dell’agro-industria. Secondo le regole riservate del WTO, alcuni paesi possono contestare le norme di altri per imporre controlli sulle loro attività commerciali. Allora, il caso viene dibattuto davanti ad una commissione giudicante o davanti ad una corte costituita da tre burocrati del settore commerciale. Questi, di solito, sono giuristi sotto influenza delle multinazionali, con predisposizioni ideologiche al libero mercato. I giuristi non sono vincolati alle regole del conflitto di interessi, cosicché un giurista della Monsanto può dettare le regole su un caso che concerne materialmente la stessa Monsanto.

Per di più, non esistono norme per cui i giudici del WTO devono rispettare le leggi nazionali di ogni paese. I tre giudici si incontrano in segreto, senza rivelare il tempo o la località. Tutti i documenti della corte sono riservati e non vengono pubblicati, a meno che una delle parti non lo autorizzi. Si tratta della moderna versione dell’Inquisizione Spagnola, ma con molto più potere.

L’Unione Europea ha messo al bando l’importazione delle carni USA trattate con ormoni della crescita ed altri ormoni, e gli USA hanno depositato una denuncia di protesta presso il WTO. Esisteva un documento strutturato da scienziati indipendenti che dimostrava come gli ormoni presenti nella carne bovina USA risultavano “cancerogeni”. Il comitato dei tre giudici del WTO stabiliva che l’UE non aveva presentato prove scientificamente “valide” per rifiutare le importazioni, e l’UE veniva costretta a pagare all’anno 150 milioni di dollari per la perdita dei profitti Statunitensi.(4).

I potenti interessi privati che controllano la politica agricola del WTO preferiscono rimanere nel retroscena, rappresentati da Organizzazioni Non Governative poco pubblicizzate. Una delle più influenti nella creazione del WTO è una organizzazione poco conosciuta, l’IPC – il Consiglio Internazionale per le Politiche Commerciali Agro-Alimentari – più brevemente Consiglio per le Politiche Internazionali.

L’IPC era stato fondato nel 1987 per esercitare pressioni sui regolamenti GATT in agricoltura del WTO, alle conferenze GATT in Uruguay. L’IPC esigeva la rimozione delle barriere “di alti tassi doganali” dei paesi in via di sviluppo, comunque rimanendo silente sui massicci sussidi governativi all’agro-industria degli Stati Uniti.

Un esame dell’insieme dei membri dell’IPC spiega quali sono gli interessi che questa organizzazione rappresenta. Il Presidente dell’IPC è Robert Thompson, ex Segretario Aggiunto del Dipartimento USA dell’Agricoltura, ed ex consigliere economico della Presidenza. Inoltre, appartengono all’IPC: Bernard Auxenfans, Capo Ufficio Operazioni della Monsanto Global Agricultural Company ed ex Presidente di Monsanto Europe S.A.; Allen Andreas di ADM/Toepfer; Andrew Burke di Bunge (USA); Dale Hathaway, ex ufficiale USDA e direttore dell’IFPRI (USA).

Altri membri dell’IPC sono Heinz Imhof, presidente di Syngenta (Svizzera); Rob Johnson di Cargill e di USDA Agriculture Policy Advisory Council; Franz Fischler, ex Commissario per l’agricoltura della Commissione Europea; Guy Legras (Francia), ex Direttore Generale dell’UE per l’agricoltura; Donald Nelson di Kraft Foods (USA); Joe O’Mara di USDA; Hiroshi Shiraiwa di Mitsui & Co (Giappone); Jim Starkey, ex Assistente all’Ufficio di Rappresentanza per il Commercio USA; Hans Joehr, direttore del settore agricoltura della Nestle’; Jerry Steiner di Monsanto (USA). Ai Membri Emeriti appartiene Ann Veneman, ex Ministro dell’Agricoltura dell’Amministrazione Bush ed ex membro del consiglio di amministrazione di Calgene, produttrice del pomodoro geneticamente modificato “Flavr Savr”.

L’IPC è controllato dai colossi dell’agro-industria di base negli Stati Uniti, che usufruiscono di norme, che loro hanno redatto per il commercio WTO. Nella stessa Washington, l’USDA non rappresenta più gli interessi delle piccole aziende agricole a conduzione familiare. Invece, rappresenta la lobby dei giganti dell’agro-industria globalizzata. L’USDA è la porta girevole per questi colossi dell’agro-industria privata per regolare politiche a loro favorevoli. La politica sugli OGM rimane l’esempio più eclatante.

Anche Brussels è dominata dalla lobby sugli OGM

Il potere delle grandi compagnie degli OGM e delle compagnie agro-industriali incentrate sugli USA si estende a controllare le politiche chiave della Commissione Europea a Brussels. Esemplare è il fatto che l’ex Commissario all’Agricoltura dell’Unione Europea, Franz Fischler, è membro del potente IPC, favorevole agli OGM.

Per anni era di conoscenza generalizzata fra gli esperti delle questioni agricole dell’Unione Europea che la politica delle sementi non era decisa dai governi nazionali, ma dai Cinque Grandi operatori privati nel campo delle granaglie, guidati da Cargill e ADM. Ora si è aggiunta l’influenza potente di Monsanto, DuPont, Syngenta e della lobby degli OGM. Questo si è evidenziato nella recente dichiarazione che annuncia un nuovo programma dell’UE, il SAFEFOODS (ALIMENTISICURI), erede del controverso progetto ENTRANSFOOD, favorevole agli OGM. ENTRANSFOOD era stato concepito per “facilitare l’introduzione in Europa degli OGM nel mercato, e quindi portare l’industria Europea (sic) in una posizione competitiva”.

ENTRANSFOOD, ora indicato con il nome più innocuo di SAFEFOODS, afferma di tenere insieme i differenti punti di vista sugli alimenti OGM. In realtà, il suo fondamentale Gruppo Operativo 1, responsabile per “la verifica sulla sicurezza dei cibi transgenici” è costituito da rappresentanti, non delle organizzazioni indipendenti dei consumatori, ma della Monsanto, Unilever, Bayer Corp., Syngenta e BIBRA International, una società di consulenza vicina all’industria farmaceutica e agro-alimentare.

Lo stesso vale per il Dr. Harry Kuiper, uno scienziato Olandese membro del gruppo sulla sicurezza alimentare degli alimenti OGM di SAFEFOODS a Brussels, che è il Coordinatore di SAFEFOODS. Kuiper presiede all’UE il Comitato Europeo per l’Autorità sulla Sicurezza degli Alimenti OGM. Costui aveva anche guidato la perniciosa campagna di attacco infamante per discreditare uno scienziato di ingegneria genetica, il Dr Arpad Pusztai, che aveva osato informare l’opinione pubblica di prove allarmanti di danni agli organi di ratti alimentati con patate OGM, e per questo era stato silurato per intervento della Monsanto nel 1999.(5)

Oggi, il WTO non è altro che il poliziotto globale per conto della potente lobby OGM, ed è alla catena delle compagnie agro-industriali.

Con il nuovo governo di coalizione in Germania, sotto il Cancellierato della Signora Angela Merkel e del Ministro dell’Agricoltura Horst Seehofer, messo ora a registro ufficialmente il ruolo della Germania come futuro leader nel campo delle biotecnologie delle colture e degli OGM, l’impatto dell’ultima ordinanza del WTO sulla sicurezza degli alimenti in Europa, e oltre, mette in pericolo la sicurezza alimentare Europea, e quindi mondiale.

Note:

1.Abreu, Marcelo de Paiva, “Brazil, the GATT and the WTO: History and Prospects – Brasile, il GATT e il WTO: Storia e Prospettive”, settembre 1998, Dipartimento di Economia, PUC, Rio de Janeiro, No.392.

2. “Gli OGM e il WTO: Revocato il diritto di dire di No”, del Movimento per lo Sviluppo Mondiale, novembre 1999, www.wdm.org.uk .

3. Murphy, Sophia, “Accordo del WTO sull’Agricoltura: modello adeguato al sistema alimentare globale?”, Politica Estera in Focus, v.7, no.8, giugno 2002.

4. Montague, Peter, UAW Local 1981/AFL-CIO, Il WTO e il libero mercato, Fondazione per la Ricerca Ambientale, in www.garynull.com .

5. “PR Operation on GM Foods again exposes EFSA industry-bias,” Press release, 29.12.2004. www.gmwatch.org .

F. William Engdahl è un redattore di Global Research e autore del libro “A Century of War: Anglo-American Oil Politics and the New World Order – Un secolo di guerra: la politica petrolifera Anglo-Americana e il Nuovo Ordine Mondiale”, Pluto Press Ltd. Ha appena concluso il manoscritto di un libro sugli OGM dal titolo “Seeds of Destruction: The Hidden Political Agenda Behind GMO – Sementi di distruzione: l’Agenda politica segreta dietro gli OGM”. Può essere contattato attraverso il sito web, a www.engdahl.oilgeopolitics.net.

© Copyright F. William Engdahl, GlobalResearch.ca, 2006

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29 marzo2006

F. William Engdahl (GlobalResearch.ca)

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