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(14 Settembre 2006)
Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil, e Sandro Bianchi,
coordinatore nazionale Fiom-Cgil della cantieristica navale, hanno
rilasciato oggi la seguente dichiarazione congiunta.
"La vicenda della Telecom dimostra a quali esiti disastrosi possono portare
i processi di privatizzazione improvvisati e dettati dalla spinta alla
finanziarizzazione. Adesso tutti scoprono che così si distruggono le
aziende."
"Telecom è su tutte le prime pagine dei giornali. Nel silenzio generale, invece, il Governo decide in questi giorni se quotare in Borsa la Fincantieri. L'entrata in Borsa distruggerebbe la forza industriale di Fincantieri, che ha alle spalle sette anni di risultati economici positivi, ma che non ha i livelli, e ancora meno la progressione, di redditività che la Borsa pretende. A rischio sono 25 mila lavoratori che pagherebbero le conseguenze della cartolarizzazione di Fincantieri per fare cassa."
"La cosa più clamorosa è che il Governo possa pensare di assumere una decisione di questa portata senza neanche ascoltare, prima di decidere, il parere del sindacato. Da giugno Fim, Fiom, Uilm chiedono all'Esecutivo di avere un incontro e non hanno ancora avuto risposta."
"La commissione Trasporti della Camera ha convocato per il 20 settembre un'audizione dei sindacati e dell'azienda sulla quotazione in Borsa di Fincantieri. E' importante che si cominci a discutere, ma è necessario che la discussione avvenga a bocce ferme e non per registrare scelte già assunte."
Roma, 13 settembre 2006
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
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