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(20 Novembre 2006)
Dato il divieto di ingresso per Leila Khaled, che doveva partecipare alla manifestazione, è stato letto e tradotto un suo messaggio alla fine della bellissima, pacifica e foltissima manifestazione di Roma.
Ecco il testo:
Care compagne, cari compagni,
Avrei voluto essere tra di voi per portarvi i saluti dei palestinesi ma mi è stato impedito. Sembra che in questo mondo unipolare possono circolare solo le merci ma non le persone e putroppo ai palestinesi, decimati da un embargo infinito, neanche le merci arrivano. Anche per questo le manifestazioni di solidarietà come la vostra sono essenziali per noi. Grazie per aiutarci a spezzare il muro di silenzio che insieme all'altro muro, che si estende per chilometri intorno ai territori occupati, rinchiude il nostro popolo in una gabbia a cielo aperto.
Per questo l'iniziativa è utile e condivido la vostra proposta: chiediamo al governo italiano di abolire gli accordi di cooperazione militare con Israele e la fine di tutti quegli accordi a carattere economico e/o scientifico che alimentano l'economia di guerra.
Chiediamo che venga spezzato l'embargo a catena contro il nostro popolo umiliato e privato di ogni diritto. Chiediamo il ritorno dei profughi esuli da 60 anni. Lo chiediamo a tutte le forze progressiste e a tutti i movimenti che desiderano un mondo diverso.
Care compagne, cari compagni, la nostra sofferenza è grande, il nostro presente è incerto ma siamo determinati a resistere.
La lotta per una Palestina libera sarà il contributo del nostro popolo alla libertà di tutte e tutti. Alla realizzazione di un mondo dove la libertà non sia solo una vuota parola.
18 novembre 2006
Leila Khaled
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