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L'Italia tripudia la guerra

L'Italia tripudia la guerra

(5 Novembre 2010) Enzo Apicella

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(Go home! Via dell'Iraq, dall'Afghanistan, dal Libano...)

Per il ritiro totale ed incondizionato di tutte le truppe!

Presidio a Milano il 25 novembre

(23 Novembre 2006)

L'Italia è oramai impegnata in ben tre teatri di guerra, ed in una ventina di altri paesi, per affermare i disegni dell'imperialismo occidentale e per garantire le classi dominanti di quei luoghi, sue alleate.

In Afghanistan la guerra continua ed aumenta il numero dei militari presenti in quel paese. L'Italia conferma il suo impegno a sostegno degli USA e di un governo locale che non ha niente da invidiare ai Talebani in quanto a violazione dei diritti umani.

Dall'Iraq dovevamo andarcene, ma ancora partecipiamo attivamente all'occupazione militare di qual paese.

In Libano, il governo di centro-sinistra, sotto la copertura ideologica della missione di pacificazione dell'area, ha fatto ritornare l'esercito italiano in quel territorio, assieme ai principali partner europei e sotto l'egida dell'ONU. Tutto questo sia per un maggior controllo di quell'area, finalizzato allo sfruttamento energetico, sia per andare in soccorso dello Stato di Israele (appoggiato dagli USA) e delle classi dirigenti arabe del Medio Oriente (il governo libanese in primis).

Di fronte alla capitolazione di gran parte del vecchio movimento pacifista, che è sceso in piazza nella Perugia/Assisi dietro lo striscione "Forza Onu", vi è la necessità di ridare fiato ad una opposizione radicale alla guerra, agli eserciti; un'opposizione capace di far sentire una voce di controinformazione reale su quello che sta accadendo.

Noi, forze sociali e politiche firmatarie di questo manifesto, ci opponiamo a tutte le guerre imperialiste e proponiamo a quanti si muovono nella stessa direzione di costruire una collaborazione stabile contro la demagogia “umanitaria” del centro-sinistra, per il ritiro totale ed incondizionato di tutte le truppe, ma senza neanche scadere - per la sola logica che il 'nemico del mio nemico è mio amico’ - in una esaltazione acritica delle forze religiose reazionarie, politiche e militari, di quei luoghi che di fatto prefigurano nuove forme di strumentalizzazione e di sfruttamento delle classi oppresse.

Per queste stesse ragioni di emancipazione e giustizia sociale che ci animano, riteniamo fondamentale riconoscere il diritto elementare di tutti i popoli al sollevamento contro qualsiasi forza li opprima e alla resistenza contro qualsiasi occupazione militare, quindi facciamo nostro il diritto all’autodeterminazione dei popoli e delle classi oppresse.

Su questi contenuti

sabato 25 novembre dalle ore 15 PRESIDIO PIAZZA SANT’EUSTORGIO (angolo corso di porta Ticinese - piazza XXIV Maggio) MILANO

invitiamo tutti a partecipare per rivendicare con forza:

-Il ritiro immediato delle truppe dal Libano, Iraq e Afghanistan e da ogni scenario di guerra!
-Il taglio delle spese militari: no alla finanziaria di guerra!
-Il sostegno alla lotta e alla resistenza di tutti i popoli vittime della guerra e dell'occupazione militare!
-La revoca dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele
-Stop al muro dell'apartheid!
-Contro tutte le guerre imperialiste e contro tutti i loro eserciti!
-Contro la militarizzazione dei territori! Per la chiusura di tutte le basi USA e NATO!
-Contro ogni ipotesi di imperialismo europeo!
-Unità di tutti i proletari al di là delle differenze religiose, etniche, nazionali!

COORDINAMENTO MILANESE CONTRO LA GUERRA

Fonte

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