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L'ombra nera

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(20 Agosto 2012) Enzo Apicella
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La lotta dei minatori del Sulcis-Iglesiente

(17 Dicembre 2006)

I minatori dell’Igea, società che dovrebbe avviare i lavori di bonifica ambientale in un area fra le più inquinate d’Europa, sono nettamente contrari all’asta internazionale per l’appalto dei lavori di bonificazione. A Masua, ultimamente , hanno impedito l’ingresso nella miniera ai rappresentanti della Hines Italia, una delle tre imprese ammesse all’asta internazionale.
Alla richiesta di CGIL CISL e UIL di un incontro per “chiarire la situazione”, il presidente dell’IGEA, Franco Manca, e il direttore, Ferdinando Flores, hanno risposto chiamando i carabinieri.

Le masse del Sulcis-Iglesiente hanno una tradizione di oltre un secolo di scontro con gli apparati repressivi dello stato, da quelli della stato sabaudo a quelli repubblicani, e non si fanno sviare, nella loro linea di condotta, dai modi sbirreschi di F.Manca e F. Flores. Giovedì 14 dicembre, dopo tre ore di assemblea i lavoratori hanno scoperto che presidente e direttore non si trovavano negli uffici della direzione: i due codardi si erano sottratti al confronto. I lavoratori hanno difeso la loro dignità di produttori sfasciando gli uffici. Finora non c’è stata alcuna dichiarazione dei politicanti regionali, che della rappresentanza politica hanno fatto una professione remunerata profumatamente. Marco Tuveri della UIL ha dichiarato alla stampa sarda: “ E’ accaduta una cosa molto grave, hanno fatto rilievi, prese impronte e identificato i lavoratori che erano già in mensa. Ma non ci faremo intimidire da questo atteggiamento dell’azienda, certo non vogliamo lo scontro con polizia e carabinieri, ma anche il presidente della Regione dovrà rispondere di quello che sta succedendo”.

L’orientamento che emerge fra i lavoratori è quello di ritornare sotto le finestre del presidente della Regione Autonoma della Sardegna, R. Soru.

La RSU dell’Igea è decisa a proseguire la lotta ma è confusa sugli obiettivi da conquistare. Invece di chiedere la nazionalizzazione dell’Igea, dell’opera di bonifica ambientale e di porre tutto sotto il controllo del popolo del Sulcis-Iglesiente, i rappresentanti sindacali hanno scritto di non essere contrari alla gara d’appalto, limitandosi a chiedere delle “specifiche garanzie” per l’occupazione. Inoltre hanno chiesto a Soru di intervenire per “intimare” il presidente dell’Igea ad “ un comportamento più consono e più sensibile alle esigenze del territorio”.

I rappresentanti sindacali rimuovono la sostanza della questione: Soru non solo un padrone ma si trova su quella poltrona per fare la politica dei padroni, come fa da due anni. I rappresentanti devono avere il coraggio di trasformare l’orientamento dei lavoratori in piattaforme della lotta sindacale e politica. Senza la lotta per la nazionalizzazione ci sarà la sconfitta.

Su questo obiettivo avvenne l’incontro fra i sardisti e comunisti nei primi anni venti: Gramsci e i comunisti valorizzarono la proposta di Emilio Lussu e Lionello De Lisi di “regionalizzazione” dei principali settori economici isolani, compreso il credito, contenuta nel Programma di Macomer ( agosto 1920). Giuseppe Atzeri, consigliere regionale della destra del P.S.d’A., pur di impedire l’unità delle masse sarde, va in giro a dire il falso sui rapporti tra Gramsci, i comunisti e sardisti nei primi anni venti. I Sardegna lo sappiamo la fine che fanno i sardisti di destra: nei momenti cruciali passano dalla parte del nemico di classe. Così fece Paolo Pili, così hanno fatto i due ex dirigenti di Su populu sardu, Gianfranco Pintore e Mario Carboni.

La sezione di Ozieri del Movimento Costitutivo per il Partito Comunista dei Lavoratori propone a tutta la sinistra di mobilitarsi per bloccare le misure repressive contro i minatorie chiede a Tore Cerchi, sindaco di Carbonia, dirigente della sinistra DS, di chiamare a raccolta le masse del Sulcis per difendere i minatori .

Il professor Guido Melis, che ha chiesto di dedicare Sa die de sa Sardigna (la festa commemorativa dell’insurrezione antiassolutista del 28 aprile 1794) al fondatore del Partito Comunista d’Italia, sez. dell’Internazionale Comunista, faccia quello che faceva Gramsci: combattere con i salariati e le salariate.

Gherra, gherra a s’egoismu,
Gherra, gherra a s’oppressore.

sez. Ozieri-PCL

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