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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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Pisa: trasporto pubblico appaltato ai privati

Attacco ai diritti degli utenti e dei lavoratori. Blocchiamo tutto subito!

(25 Marzo 2007)

Una coppia di corse, sul percorso Livorno-Calambrone-Tirrenia, esternalizzate, cioè non più gestite dalla CPT, ma affidate a un’altra azienda, a cui quel servizio è stato subappaltato.

Non si tratta di un “ramo secco”, una di quelle tratte con pochi utenti, ai quali la logica del profitto non si perita a togliere o ridimensionare il servizio, come se si trattasse di cittadini di serie B, che privare dei propri diritti può diventare disinvoltamente lecito: alla faccia del servizio pubblico!

No; stavolta il ramo è piuttosto “grasso”, ma questo non impedì alla Provincia di Pisa e alla CPT che lo gestiva di effettuare tagli ai servizi su quella tratta, provocando la protesta degli utenti, come riferito dalle cronache dei giornali.

La protesta ha pagato, i tagli sono stati ritirati, ma la CPT e la Provincia hanno perseverato nel disimpegno e questo ha voluto dire che quella coppia di corse fosse affidata a un’azienda privata.
Non che la stessa CPT non sia un’azienda di diritto privato, ormai, ma almeno il controllo societario è in mano ad azionisti pubblici, cioè Comuni e Provincia.
Si vede che ciò (per questi Enti che fanno gli azionisti col denaro dei cittadini) non è sufficiente per portare avanti (come fanno da ormai troppo tempo) lo smantellamento dei servizi pubblici di ogni tipo, e così hanno deciso di sferrare un altro ”a fondo” al loro nemico, rappresentato da tutto ciò che in qualche modo ancora assomiglia a un pubblico servizio.

Del resto, questa privatizzazione estrema l’avevano già portata a termine nella Val di Cecina. E, magari, dopo la costa, hanno intenzione di allargarla ad altre zone, sempre in nome di un ben strano concetto dell’efficienza, che suona più o meno così: togliere o ridurre servizi pubblici ai cittadini oppure affidarli a ditte completamente private.
Questo, mentre il Parlamento sarà chiamato nel prossimo periodo ad approvare il disegno di legge Lanzillotta, che prevede la privatizzazione di trasporti pubblici locali, acqua, ecc. Avanti, così!

Chi ci rimette sono i lavoratori e sono i cittadini, perché l’occupazione alla CPT non potrà che risentirne in peggio, perché le nuove ditte appartengono a quella categoria di aziende che hanno mezzi scadenti, perché non vanno tanto per il sottile quanto a negare diritti ai loro dipendenti e retribuirli con buste-paga tipiche del sottosalario.

E’ per questo che ci pare che non sia il caso di prendere la cosa sottogamba; e che, anzi, gli autoferrtotranvieri della CPT debbano organizzarsi e mobilitarsi per bloccare questi progetti.

Anche la Cgil sulla stampa e sui volantini lancia l’allarme su queste vicende e sui possibili sviluppi sul resto del terrotorio pisano.

La Confederazione COBAS di Pisa (auspicando che la Cgil non pensi a un’altra farsa, com’è stata quella degli scioperi del 6 e 26 agosto 2006, o a un’altra imboscata, com’è stata la firma del 14 dicembre 2006 sull’accordo del 2° biennio economico) è disponibile a mobilitarsi insieme alle altre organizzazioni sindacali, per impedire che procedano gli attacchi al trasporto pubblico locale, unendo a quest’obiettivo una serie di altri importanti punti da rivendicare.

16.2.07 – Pisa

CONFEDERAZIONE COBAS - PISA

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